A dirtea così…

Tracce di progettazione fa ridere anche me. Sembrerebbe una cosa seria, ma non lo è sicuramente. Assomiglia un po’ agli scarabocchi che si fanno sulla carta mentre si parla o si progetta, ma non certo a un progetto vero e proprio. Io credo… Chissammai? Forse, da certi punti di vista…


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A dirtela così…


Io mi ci impegno nelle cose che faccio. Ho un grande desiderio di farle bene, di puntare al massimo, come si dice? Coltivare l’eccellenza?
Sì. Questo mi piace. Perché – come posso dire? – facendo in questo modo ho speranza di crescere e di restare issato su me stesso.


Lo faccio con la scrittura e con la pittura. Sto cercando di farlo – con risultati insufficienti (!) – anche con il pianoforte. È un modo di amare la vita, i doni che ho ricevuto.


Mi piace quando la gratitudine coincide esattamente con la gioia di essere e di fare quello che sono e quello che faccio.


So anche che facilmente tendo a sbavare. La mia tentazione è la megalomania. Il che vuol dire che dimentico che tutto è dono. E che non riesco più a vedermi a distanza. Per esempio dall’alto.


Ne ho fatte, di cazzate, su questa scia!
Quando diventerò vecchio voglio poter dire che mi sono migliorato, su questo fronte.


Ora, dopo quella forma di stato di grazia che consiste nel ricevere tutto e di gioirne, mi piace giocare a fare il monello. Il ragazzaccio. Così, per scherzo. Tanto per infrangere le maschere della seriosità, che ogni tanto mi si appiccicano addosso.


Mi piace pensare che in cielo ho una stella, che me le fa girare tutte dritte. Solo perché sono simpatico. Ma anche buono: io voglio davvero bene a chi mi sta intorno, a quelli che incontro. Mi piace farli ridere, almeno un momento. Rasserenarli quando sono a terra o incazzati. E – sarà curioso! – mi riesce pure.


Te l’ho detto che la vita mi ha regalato un sacco di cose.


… Credi che riuscirò a trovare l’amore vero?


Notizia:
Domenica, dopodomani, vado a Bergamo, a La Bigoncia, in via Pitentino. Vado a fare un cambio di quadri. Se sei da quelle parti e vuoi fare due chiacchere, ti lascio il cell 338.3207062.

Categorie: Eugenio Guarini