Comunicare

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Il quadro: Chickens, acrilico su tela cm 100 x 100.
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Comunicare


Non è il caso di lasciarsi prendere dal panico – come sta per dire Morandi in televisione. Ma qualche riflessione sì.


Lo so che l’hai già capito: di televisione ne vedo poca. Praticamente accendo l’apparecchio quando mangio. Diciamo, un’oretta nell’intera giornata, tra pranzo e cena.


Sarà forse perché non ci sono abituato. Ma quell’oretta, soprattutto l’avvicendarsi delle pubblicità, ha un effetto strano su di me. Una sorta di straniamento intontito. Con qualche fremito lungo il corpo – come quando, dopo una pubblicità su qualche prodotto relativo alla salute, ti recitano a velocità supersonica la formula d’obbligo: è un medicinale… può avere effetti collaterali … non somministrare al di sotto dei …


Lo so che ci sono cose più intelligenti, capaci di evocare l’immaginazione e di entrare in contatto con sogni e aspirazioni degni di questo nome anche in pubblicità. Ma forse è proprio in questi prodotti quotidiani e “democratici” che si rivela meglio la natura di ciò che oggi si chiama comunicazione, si studia come comunicazione, si progetta come comunicazione.


Si studia di creare l’incanto, o l’incantesimo, che muove i comportamenti (soprattutto d’acquisto, ma poi anche gli altri…) risucchiando in una sorta di estraniazione la consapevolezza. Perché, infatti, spento il televisore, dopo il caffè – se ci ritorni sopra – capisci che non c’era niente da comunicare. Come se quella comunicazione fosse diventata indifferente al contenuto, a qualcosa che meriti davvero di essere comunicato.


Mi domando se anche l’Arte del Grande Mercato non si sia piegata alle stesse regole.
Certo, un artista vuole comunicare, desidera colpire l’immaginario, attrarre l’attenzione. Ma – credo – fondamentalmente dicendo qualcosa. Qualcosa che ha vissuto e sta vivendo e che ritiene significativo.


Ma che, forse, a livello di massa, siamo diventati tutti dei personaggi che non hanno nulla da dire? indifferenti al contenuto?
Non ci credo neanche un po’.
Le nostre esistenze, piccole ma ricche di ricerca e di avventura, hanno un crescente significato per noi.


E com’è che gli operatori della comunicazione non se ne sono ancora accorti?


BELLE NOTIZIE


1. Bluhome.it di cati morgando
Cati Morgando abita a San Lazzaro di Savena. Ha due bambine bellissime, che adora. A cavallo dell’estate si è inventata un lavoro. In lei ho visto la freschezza della creatività e dell’entusiasmo.
Mi piace farvela conoscere e mettere nel sito un riferimento alla sua nuova attività. Puoi cliccare qui per saperne di più.


2. Il 22 e 23 settembre partecipo a Rovereto, Arte in Piazza.
È organizzata da Calma Piatta, che si propone di portare l’arte a contatto del pubblico scavalcando i canali ufficiali – spesso inaccessibile, quasi sempre noiosi… è il motivo per cui vi ho aderito, invitato dall’amica Cristina Palumbo, che mette a disposizione le foto della manifestazione dell’anno scorso.


3.Sabato 9 settempre, sempre in piazza, ma a Ivrea, dove si svolge l’annuale kermesse di arte all’aperto detta di Monmartre. Gli amici del vicinato – ci si potrebbe anche incontrare lì!

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