per cosa?

Eva. C’è la donna la mela… sembra che ci sia tutto. Per cosa?

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Per cosa?

Mi distraggo facilmente. E mi perdo. Poi me ne accorgo e ritorno.

Scegliere l’arte, cosa vuol dire?
Devo ripeterla questa domanda e tentare di guardarci dentro, ancora.
Sennò il significato si scioglie nell’acqua, si disperde nelle molecole dell’ambiente.

Molto di quello che andava bene fino a ieri ora sembra diventare scipito.
C’è bisogno di vedere altro e oltre.

Arte perché? Arte cosa?

So che non basta più fare una donna nuda.
C’è stato un tempo in cui era sufficiente contemplare le sue forme, sentirle in bocca.
Ora, anche lei, m’interroga.
Chiede: che vuoi, dunque?

Ecco. Basta la domanda perché io capisca qualcosa.
Capisco che voglio, che continuo a volere.

Questo mi appartiene e appartiene all’arte.
Vedere che tutto questo non basta è, identicamente, rendermi conto che voglio.

L’ho chiamato desiderio. È ciò che mi spinge oltre la geografia già nota. E si alimenta di speranza.
Forse qualche nuovo gesto, mi aprirà una porta…

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