Guardiano dell’essere

Qualche giorno dopo la nevicata. Ancora questo quadro su cui alcune persone hanno chiesto informazioni.


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Guardiano dell’essere


Camminando, cerco di fare attenzione alle piccole cose, a ciò che appare quasi niente.
Le case in pietra per esempio, di cui tutto il territorio montano è ampiamente disseminato.


Le case in pietra hanno acquistato un loro fascino per i miei occhi dopo che Alessandro me le ha fatte notare, correggendo una mia gaffe. Avevo chiamato baita la sua bella casa in frazione Boetti. Mi ha mandato una dispensa universitaria dalla quale ho tratto nozione della loro storia, della complessità della loro struttura. E ho incominciato, soprattutto, a notarle. Prima erano una cosa amorfa su cui lo sguardo scivolava via senza fermarsi.


Penso che quando le cose vengono guardate acquistano dignità e bellezza. In un certo senso vengono ad essere – nel mondo umano. Capisco che non guardarle spinge le cose verso il nulla. Non consentire loro di venire alla luce.


Mi viene in mente che il filosofo Heidegger ha assegnato all’uomo il compito di essere “guardiano dell’essere”. Ora vedo la pertinenza di tale affermazione.



Ma anche di un’altra, apparentemente opposta: che la bellezza delle cose, quando ti si mostra così splendente, sembra postulare l’esistenza di uno sguardo anche quando nessun uomo la guarda!


Mi domando se sia proprio vero che quando nessun uomo guarda le cose non ci siano altri occhi sempre aperti. Animali, insetti e cose del genere. Una rete di occhi che tiene sempre uno sguardo sulle cose per consentire loro di essere.


Per averne cura. Perché guardare innesca in qualche modo il processo della cura. Uno si sente sicuro e in pace quando sa di “essere guardato” e noi affidiamo abitualmente a qualcuno di cui ci fidiamo il compito di “guardarci” i figli, quando dobbiamo assentarci un momento.


Scopro dunque che, nelle mie camminate, senza averci mai pensato, svolgo questo compito di “guardare” le cose e mi sento meno inutile, coinvolto come sono nel compito di tenere in essere il mondo. di averne cura.

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