Chi ci spiegherà la vita?

nella foto: Parlando con Barbara


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Chi ci spiegherà la vita?


Barbara Sales è un’artista. Nell’ultimo video che ha prodotto, lei stessa è rinchiusa in una scatola bianca, trasparente, e si muove spingendo contro le pareti. La sua nudità scarna drammatizza ancora di più il messaggio.


Qui è nel mio bosco, a cento metri da un torrente. Vino rosso e verdure grigliate. Barbara è vegetariana.
Dice: Ho cominciato con la carne di coniglio, perché avevo un coniglietto, gli ero affezionata e non potevo… mangiarlo. Poi ho visto dei vitellini… Mi è capitato ancora con le galline… Alla fine non volevo fare ingiustizie agli altri animali…


Barbara si guadagna da vivere facendo la pubblicitaria. E’ una fotografa bravissima. Quello è il suo lavoro. Lì è un’imprenditrice.
Quando fa qualcosa di artistico vuole che sia solo per sé, senza aspettarsi niente in termini di guadagno.
Questa divisione delle sfere le dà una certa sensazione di equilibrio.


Fa festa al mio bosco. Fa festa ai miei abbracci.
Mi racconta di suo padre, morto per un tumore appena cinquantenne. Mi dice cose che non posso dimenticare: Con quella malattia e con quella morte, mio padre mi diceva una cosa molto importante: la vita è da vivere. La vita è così fragile che non puoi permetterti di sprecarne un pezzetto, finché ce l’hai.


Chi ci spiegherà la vita?
Spiegare la vita è troppo!
Il desiderio di sapere fa parte di noi.
Ma spiegare la vita è troppo!


A volte guardo gli animali. Quelli che hanno gli occhi simili ai nostri.
Cani, gatti, coniglietti selvatici, il capriolo del bosco…
Quelli che Barbara non mangia.
Hanno espressioni così simili alle nostre…
Spesso mi domando se non sentano esattamente come noi…
Solo che gli animali non scrivono libri. Né parlano inglese.


Forse dovremmo cambiare radicalmente gli schemi mentali per fare domande diverse. Quelle che abbiamo coltivato da secoli non trovano risposte.


È giusto domandarsi come mai in un’epoca in cui abbiamo a disposizione cibo abitazione tecnologia vestiario divertimento … quanto mai in nessuna altra epoca della nostra storia, è giusto domandarsi perché sentiamo così tanto di essere imprigionati in una qualche scatola?


Il benessere ha consentito lo sviluppo esponenziale del nostro bisogno di espressione. Ma per l’espressione creativa di noi stessi il benessere non basta. Avrebbe dovuto svilupparsi allo stesso ritmo di crescita anche il nostro potenziale interiore – mente, cuore, anima…


Insieme a Barbara sono convinto che è, però, quello che sta succedendo ora.
In mezzo al caos, tra i venti e i miasmi dell’inquietudine, sta sviluppandosi, con nuova ingenuità, con stupore degli stessi protagonisti, una creatività espressiva inedita, che abbatte vecchi cliché attraversandoli di sbieco e allestisce un laboratorio nuovo per la ricerca e l’invenzione esteso quanto il campo stesso della vita.

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