La storia di Andrea

Guarini Newsletter


La storia di Andrea.


Sì, la storia di Andrea è intrigante.
A me questa ragazza, dall’aria così adolescenziale e nello stesso tempo più donna di quel che sembra, ti dico la verità, a me, questa ragazzina piace. Ha qualcosa che va d’accordo con certe corde interiori. Insomma è un diapason che mette in risonanza il mio diapason interiore.
Che cosa voglia dire, chi lo sa? Ma importa avere tutto chiaro in anticipo?


Quando l’ho conosciuta?
La sera prima della Befana. Ci scherzo anche sopra. Sì, ci abbiamo scherzato. Sai, la Befana…?


Vuoi conoscere la storia del quadro? Beh, l’ho raccontata, in qualche modo. Sai? Nelle pause sigaretta ho scattato delle foto. Insomma. Almeno 8 sigarette devo averle fumate mentre facevo il quadro. E così abbiamo 8 foto. Le trovi, se ti fa piacere vederle, nell’area download. Il file si chiama La storia di Andrea. Per facilitarti il compito, puoi cliccare qui. E poi clicca sul file con questo nome.
Ma ritorna qui, perché ho ancora tante cose da raccontare…


Se si trattasse di un triller, Andrea sarebbe morta, ora. Ma tranquillizzati. Non è morta. È viva e vegeta. Probabilmente in questo momento sta lavorando con slancio al suo progetto, in Finlandia. Lavora a Helsinhki, nell’Aleksanterinkatu. Anche se abita dall’altra parte dello stretto, a Tallinn, Estonia, in una casa che guarda direttamente  sul Revel’s Kaya.


Qui era solo di passaggio. Curiosa di apprendere, Andrea. E, per fortuna, dotata di una buona riserva di quattrini per muoversi per il mondo e cercare quello che cercava.


Ma non è stata sempre così, per Andrea. Gli anni della prima adolescenza, te lo assicuro, sono stati per lei una vera discesa agli inferi. Non ti racconto i dettagli, perché so che la newsletter la leggono anche bambini, e persone impressionabili. E d’altra parte, non ci tengo a impressionare.
Tanto, la tua immaginazione compie il viaggio da sola. Sa cosa immaginare. Puoi farlo, e non credo che tu riesca ad esagerare.


Ma avrai capito anche che Andrea è una ragazza che ha un certa cotenna. È difficile tenere schiacciata la testa a ragazze come questa. E io l’ho conosciuta in piena ripresa. La sera prima della Befana, appunto.


Lei è stata la prima a dirmelo.
E poi, c’è stato anche Marco.
Dopo neanche un giorno, una mail di Francesca, da Bologna, mi dice la stessa cosa.
Coincidenze?
Sai come siamo diventati oggi?
Jung e la Sincronicità…
Insomma, tanto è bastato per convincermi.


Il succo del discorso era quello di aprire sul sito una mia scuola di Creatività. Di Pensiero Creativo in generale. Ma, alla Guarini.
Forse era il momento giusto. E ho accettato.
Così ho passato questi giorni dopo la Befana a scrivere le prime due… lezioni? Diciamo: chiacchierate. Anche queste si possono scaricare nell’area Download se ti interessano. Sono in formato pdf. Si chiamano: Creatività pratica, ma pensata bene. Per andarci direttamente clicca qui.


Quando ho ricevuto una telefonata dalla mia ex, stavo esaminando la lettera con la diagnosi finale.
Sì, ho fatto un corso promosso dall’FBI, che cerca talenti operativi e fiancheggiatori nell’area europea. Non m’interessava il lavoro. Era piuttosto una sfida con gente che sa il fatto suo per avere un fedd back qualificato. La lettera mi comunicava il verdetto finale. Sono stato rifiutato.
Più o meno, le quattro pagine che mi hanno mandato dicono che sono molto intelligente, avendo tutto il tempo che mi serve. Ma, essendo un po’ lento – mi sembrava di leggere “ritardato”-  vengo regolarmente battuto da persone più veloci, anche se meno intelligenti. Mi è piaciuta la diagnosi e ci stavo rimuginando sopra, quando è squillato il telefono.


– Ciao!
– Ciao!
– Come stai?
– Molto bene. E tu?
– Sono qui da due giorni a studiare per preparare qualcosa da dire sulle Pari Opportunità…Cerco di andare sulle cose essenziali, tanto i dati li possono recuperare da Internet..
– Recuperare, eh?
– Sì, quante mangiano in piedi e quante no, cose del genere..
– Cosa vuoi da me?
– Cos’hai?
– Cos’ho? Ti chiedo cosa vuoi da me…
– Niente, volevo salutarti, sentire come stai..


Inutile nasconderlo, quando mi telefona, la sua voce mi sembra fessa. Voglio dire che ho l’impressione di sentire una campana incrinata. Ma certamente dipende dal fatto che ho ancora addosso del risentimento, o cose del genere.
Non gliel’ho detto, ma verrà a saperlo da questa newsletter, sempre che la legga.


E così ho pensato: Cazzo! È vero che anche tu non sopporti che guru, santi e persone di successo ti parlino come se fossero al di fuori della mischia, che insomma le cose che sporcano la nostra esistenza loro le hanno già lasciate alle spalle?
Ma, se fosse così, noialtri, con tutti i nostri difetti e la nostra vulnerabilità, che dovremmo fare? Sentirci ai margini della grande corrente?


Ma neanche per sogno, amico mio.
La vita intrisa di imperfezioni è la vera vita. E qualunque cosa ti sia successa, qualunque cosa di storto tu abbia combinato, tu puoi rinascere in questo momento, candido e innocente e fare delle cose straordinarie.


Un abbraccio,
Eugenio


PS. Il quadro allegato si chiama appunto Andrea. E’ un acrilico su una tela di cm 80 x 140. Inutile dirlo: è irresistibile!

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