Ninfea Monet
“Ninfee Monet”, acrilico su pannello leger, cm 80×80.
Dopo quelle di Monet, molti pittori sono ritornati sul tema delle ninfee. La pittura è fatta anche di citazioni. Anch’io ne ho dipinte parecchie. Una “grande ninfea” è stata venduta recentemente e ora si trova a Londra nell’alloggio di un’amica. Quella stessa ninfea è stata oggetto di una riflessione augurale per il nuovo anno da parte dell’amica Andrea Weiss che vi ha visto una metafora evocativa per la sua operosità feconda.
Queste ninfee che presento sono dipinte in acrilico su un pannello leger molto lucido. L’effetto è di una luminosità suggestiva. Le dimensioni sono più piccole del mio tradizionale standard.
Ho raccolto una ninfea, diversi anni fa, sul lago di Viverone. L’ho messa in un vaso nella stanza dove lavoravo. Ero ammaliato. I grossi petali, chiusi di notte, si aprivano al mattino, mostrando un grande talamo sensuale da cui si sollevavano stami audaci. Mi pareva di avere una persona viva in casa.
Dopo quasi una settimana si staccò un petalo con un rumore secco, distinto, cadendo sul piano del tavolo. Nel giro di pochi istanti si taccarono tutti gli altri, come su appuntamento. Ne soffrii interiormente, pentito di averla recisa dal suo ambiente per portarla a morire a casa.
Forse, oltre al desiderio di imitare Monet, nel dipingere le ninfee c’è in me il desiderio di riportare in vita magicamente quella ninfea.
Categorie: Eugenio Guarini