Stamani
Stamani
Stamani era montagna.
La piana di Ceresole. Sotto la diga. Dalla parte est, la montagna incendiata di colore. La straordinaria gioia della solitudine. Essere vivo nel vento. Quando i sensi diventano a punta e lo sguardo sembra penetrare negli interstizi delle cose. Le cose erano vive. Ed ho urlato, forte, la mia gioia di essere al mondo.
Ho sistemato il camper all’ombra di un larice, in riva all’Orco. Ho piazzato il cavalletto e ho dipinto il mio primo quadro en plein air. Quello allegato.
Questa gioia di dipingere all’aperto non l’avevo ancora provata. È bellissima. Ti sembra di essere parte della natura. Sembra che i boschi si dicano da sé, attraverso le tue mani. Te li senti addosso. Dentro. Attorno. Impazzirò di questa gioia. Tutto è così vivo!
Da quassù, stamani, tutto il mio passato sembrava pianura. Là, davanti, bellissima e lontana. Le cose si collegavano tra loro, come in una trama sensata. Facevano un disegno molto bello. Ma lontano.
Io ero qui, lì, ora. E questa sensazione era così forte che sembrava un’esplosione. Qualcosa da cui poteva nascere un tutto nuovo. In una luce fresca e tagliente. Senza indugi d’ombra.
Io spero di aver messo tutto questo nel quadro che ho dipinto. Perché me lo rammenti ancora. Perché lo dica anche ad altri. Con l’energia che contiene.
Categorie: Eugenio Guarini