Violoncello

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Guarini Pensiero


Elisa suona il violoncello.
Ha una veste leggera, facile da togliere.
C’è sensualità nell’immagine. E tanta poesia.


Siamo in quella terra di nessuno che si estende tra il regno del corpo e quello dell’anima.


Mistero affascinante per la riflessione.


Territorio incantato da esplorare per l’audacia delle mani.


O il silenzio, lasciando che le cose accadano.
O la parola, che cerca di afferrare a piccoli bocconi la ricchezza inesauribile contenuta nel pozzo.
O entrambe le cose, alternativamente.


È di quelle immagini che ti lasciano col fiato sospeso sulla bellezza del vivere, dell’esserci, del saperlo, del guardare e del guardarsi.


E su quell’interrogativo che noi siamo. Che tutta la vita è.
Un interrogativo che ci costituisce più delle risposte che ci siamo dati.


Un interrogativo che è al contempo desiderio, preghiera, ricerca, avventura. Eros, credo.

Categorie: Eugenio Guarini