Denti e scrittura

Terre umide sotto Vialfré. Acrilico su tela cm 100 x 100. È nato nel pomeriggio di oggi, verso la sera. Da una mano un po’ inquieta, alla ricerca di armonia interiore. E alla fine la pittura mi ha regalato un luogo che mi è caro. Ci vado a camminare sovente. E le belle sensazioni che ho provato lì mi hanno raggiunto attraversando il tempo. I luoghi conservano i sentimenti che vi abbiamo provato. E sanno restituirceli ogni volta che vi ripassiamo, o che li immaginiamo così vivamente da renderli presenti.


A volte ci sentiamo come se ci avessero cavato un dente. La bocca è indolenzita e stordita ancora dall’anestesia, il nervo è sensibile, c’è un buco dentro su cui la lingua non fa che andare a battere… ma sappiamo che è meglio così.


Respirare nella direzione della sofferenza delle volte è la strada più promettente. La sofferenza, a prenderla con dolcezza, offre un unguento che lenisce e guarisce.


Anch la scrittua è un luogo di guarigione. Mentre scrivo, ancora una volta mi trasformo. Sorrido di quanto sono stato stupido – ancora una volta. E la vergogna svanisce. E apprezzo perfino di fare tanti errori, in continuazione. Tanti errori mi portano avanti. E gli errori si rivelano per quello che sono: tappe importanti dell’apprendimento.


Questo è lo splendido Guarini Pensiero di questa sera!

Categorie: Eugenio Guarini