Spring Garden

Guarini Newsletter


L’uomo di Spring Garden


Delle volte, allo specchio, mentre mi rado, la mattina, mi domando: ma quello lì sono io? E in quelle circostanze mi rendo conto che c’è come una distanza tra me e me. C’è un dentro e un fuori. E quando mi vedo allo specchio, mi domando che rapporto ci sia tra quello lì fuori e questo qui dentro.


A dire il vero, io sto sempre con questo qui, dentro. Sento, penso, scrivo, dipingo, telefono, vado, faccio. Mi sembra di essere un punto che ha un certo margine di consapevolezza. Dirigo il faro su qualcosa. E più mi ostino a guardarla e più mi sembra che sia diversa da quello che si dice di solito. E questo mi piace, perché è come se si aprisse un mondo nuovo dove viaggiare, muovere, fare, e vedere.


Io sono questo punto da cui guardo le cose e faccio. E nel fare muovo il corpo, cammino, parlo. Ma non mi vedo mai dall’esterno. So che vado fuori, ma non mi guardo mai da fuori.
Solo quando sono allo specchio, la mattina, e mi rado. E allora mi viene da chiedere: ma quello lì sono io?


Chissà cosa vuol dire?
Perché non vedo dall’interno la faccia che lo specchio mi presenta?
Io ho la mia faccia dal di dentro e ho il mio corpo dal di dentro.
A dire il vero non ho mai chiesto all’immagine riflessa di parlarmi di me. Le potrei chiedere di parlare di me?
Forse lo faccio, in qualche modo, quando dipingo. Allora vedo qualcosa che è nato dentro e che è entrato nel mondo di fuori. Allora la guardo come si guarda un testo in un libro. E mi domando cosa c’è scritto.


E chi sono io? E chi voglio essere?
Beh, non vorrei decidere questa questione allo specchio. Vorrei, semplicemente, che la mia immagine esterna dicesse – a coloro che mi vedono da fuori, esattamente quello che io sono, all’interno. E credo che succeda, anche se non controllo.


Ora mi viene in mente un danzatore, davanti lo specchio. Che si guarda mentre fa i movimenti. È chiaro che cerca di regolarsi in base a quello che dall’esterno si può vedere. E mi sto domandando se questo non porti fuori strada. O forse è un modo più completo di essere? Ma che vuol dire?


Sono  cose difficile da capire. E il linguaggio arranca. Ma io capisco che ho delle cose da fare, che le cose che faccio sono belle e buone. Il corpo e la faccia seguiranno. Sono altre le cose di cui mi preoccupo. Per questo – lo capisco adesso – trovo stupida la società dell’immagine. La recita davanti al grande schermo o a quello piccolo, quando è fatta con l’attenzione più al fuori che al dentro. L’immagine? Che sia la manifestazione di ciò che uno è. Non il contrario. Non è la sincerità la regola d’oro del buon vivere?


Non credo nelle operazioni promozionali che non nascono dall’interno. Non ci credo perché si pensa che promuovere sia un lavoro separato. Saresti capace di vendere qualsiasi cosa – anche se non ne sei convinto?
Ci sono persone che sono portate dai vestiti e ci sono persone che portano i loro vestiti. Tu chi preferisci essere?


Malgrado le apparenze, non credo che la gente sia stupida. Credo al contrario che la gente sappia vedere le cose, dietro l’immagine. Credo che quando si guarda allo specchio rimanga forse un momento frastornata e si chieda anche: ma quello lì sono io?,  ma poi, con uno scossone, dica: io sono questo qui!



Così diceva l’Uomo di Spring Garden.
Lui diceva che la Primavera si vede da fuori nei fiori e nelle gemme, nel sole e nell’aria.
Ma aggiungeva, che la Primavera è una vitalità che viene da dentro e rinnova. Ricrea, restaura, fa nascere ancora.


Io gli chiedevo cosa fosse Spring Garden.
E lui mi diceva che è il momento, il luogo esistenziale, dove avviene il miracolo della rinascita. Può essere in qualsiasi posto, a qualsiasi età. Ma sicuramente è dentro.


BELLE NOTIZIE!


Professione Lavoro e Sapere Per Fare promuovono un workshop dal titolo intrigante: Vision For Turbolence: una visione del proprio lavoro che sappia sfruttare le opportunità del caos e dell’incertezza. Qui le informazioni del caso.


Simona Valesi di nuovo in Fiera. Questa volta si chiama Officinalia, a Blegioioso (Pavia) dal 29 aprile al primo maggio con orari dalle 10 alle 20. Qui il link per le informazioni.


Per quel che mi riguarda:
Sabato 7 maggio a Collecchio (PR), Villa Soragna, all’interno del Parco Nevicati, ore 17 inaugurazione della Collettiva sul Vento, organizzata da Tiziano Marcheselli. Vi partecipo.
Lo stesso giorno (7 maggio), dalle ore 19.30, Aperitivo all’Altramarea di Via Bixio a Parma per incontrare gli amici. Porterò una scelta degli ultimi quadri. Thomas ci aspetta con dell’ottimo Traminer Aromatico, stuzzichini esotici e altri allettamenti.


Lo stesso giorno, 7 Maggio, si apre la mia esposizione a Trezzo sull’Adda (MI), via Sala 17, presso l’Hotel Trezzo. 
Sito de La Cantina Compagnoni. Per informazioni scrivere qui.


A Torino, IL SilSar, un ristorante unico: dà il ricavato per aiutare l’orfanotrofio swaili “Kituo chalise watoto yatima”. Il realizzatore di questa iniziativa è Domenico Raso.


Luisa Carrada, de il Mestiere di Scrivere lancia un appello per sostenere la straordinariamente bella iniziativa di Dueparole, giornale on line di facile lettura destinato a chi ha meno strumenti e possibilità, diretto dalla professoressa Emanuela Piemontese dell’Università di Roma. Da oggi Dueparole è nel mio network.


Dal 30 Aprile all’8 Maggio una edizione italiana del corso di evoluzione personale AVATAR si terrà a S.Zeno di Montagna sul Lago di Garda. Un’occasione per approfondire le capacità inerenti al saper creare la realtà
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AVVISO. Sono un pittore filosofo. Mando questa newsletter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive


Il quadro: L’Uomo di Spring Garden (acrilico su tela cm 100 x 100)

Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it

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