Andiamo oltre!

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Andiamo oltre!

– Beh, che dirti?
Ho comprato questo forno. Sono decenni che non ho un forno. E ora – è una settimana – pranzo e cena, sempre cose al forno. Sarà l’eccitazione… Mi sembra di digerire meglio.

Emma era reduce da un lungo viaggio nei Balcani. Un sevizio per il suo giornale. Emma era curiosa, le piaceva la gente comune, e chiacchierava con loro, non lasciandosi sfuggire nessuna occasione. La gente comune! Che espressione scema! Quando Emma parlava con qualcuno, era sempre qualcuno di speciale. Emma aveva due occhi come solo le persone vive possono avere. Io avevo preparato questa teglia di cozze gratinate – una squisitezza! E il Greco di Tufo ci aveva messo nelle vene una voglia di sincerità, oltre ogni grammatica.

– Io la chiamo la dimensione trasversale del livello di entropia. Serve per fare delle generalizzazioni. Negli articoli per il giornale è una categoria molto utile. Efficace. I giornali tengono sempre d’occhio questo livello trasversale condiviso.
Te lo assicuro, le persone sono uniche. Ognuno ha la sua storia e le sue caratteristiche. Queste di solito emergono da una dimensione collettiva, o trasversale, che accomuna tantissimi.
Ma c’è questa dimensione trasversale, una sorta di soglia dell’entropia. Fin dove la massa è arrivata. E dove continua a crogiolarsi. Salvo ad essere disturbata dagli elementi emergenti. Comportamenti eccentrici, forieri di qualcosa di indefinito, ma che allude al futuro.

Oggi, poi, che c’è tutto questo chiacchiericcio dei media, è facilissimo percepirla in tutta la sua consistenza – la dimensione entropica trasversale -, in tutta la sua densità. Se guardi un po’ di televisione, da sveglio, per tre o quattro giorni, ti sembra di toccarla con mano.
Vuoi che te la schizzi sommariamente?

Terrorismo, attentati, inchieste che quasi certamente verranno insabbiate, le solite diatribe tra destra e sinistra, la crisi dell’economia sotto gli effetti della globalizzazione, guerre e paci impossibili, fame e malattie, gossip a tutto spiano, e poi si scende nel privato, le donne manager e la sessualità, il maschio che arranca, la concorrenza sleale dei cinesi – che col privato ha poco a che fare, ma è venuta a questo punto- , alimentazione e diete, la crisi della coppia, le difficili prove dell’autostima, l’impossibile educazione perfetta dei bambini, fitness e calendari…
Dammi un altro po’ di vino, per favore…

Io la guardavo e cercavo di indovinare che cosa veramente andasse a cercare nei suoi viaggi e nelle sue interviste. Mi sembrava perfino d’intuire…
Sorseggiò e poi mi fissò negli occhi, guardandomi un po’ di traverso.

– Mia sorella Sara… Sono quindici anni che gira perennemente tra prodotti per il bagno, creme e bilance. Alimentazione sana e ginnastica ossessiva. Il quoziente di desiderabilità e meditazione trascendentale. L’abbandono del suo ex marito e l’impossibile relazione con quell’incerto, confuso e forse opportunista di turno. Le lamentele per il clima dell’azienda e lo shopping terapeutico…

La dimensione trasversale del livello… di stupidità!

Fece silenzio, ma solo per il tempo di sorseggiare il bianco nettare nella coppa di cristallo. E tornò a fissarmi diritto negli occhi.

– Io penso che la noia potrebbe possedere la forza dell’angelo sterminatore. Spingere con la sua spada appuntita ad uscire dal coro. Ad andare oltre.
Io, sinceramente, non ne posso più del piagnisteo generale.

Una mattina, mi sono infilata gli slippini bianchi di Tatti – la mia più grande – sono uscita nel prato e mi sono arrampicata sul tiglio che abbiamo proprio davanti alla porta.
Tatti mi è venuta dietro incuriosita. Si è fermata sotto la pianta. Che fai, mamma? Domandava.
Voglio sentire l’odore dell’Olandese Volante, le ho risposto.
Mi sono annoiata della puzza che circola raso terra.

La Tatti mi chiedeva: e lo senti, l’odore dell’Olandese Volante?
E io, con sincerità: No! Non lo sento. Ma non sento più neanche la puzza del raso terra.

Mamma! Voglio salire anch’io – mi ha detto.

Eugenio Guarini
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