Raccontare un giardino?

Foto di Rita di Todi, che ama camminare.


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Cammino sul tracciato
dei miei pensieri
aspettando il caso.
M’innamoro all’istante.


Raccontare un giardino?


Difficile raccontare un giardino fiorito.


Uno dei modi più innocenti di raccontare la propria storia è quello che fa vedere attraverso quali vicende, talvolta un po’ confuse e turbolente, si è arrivati a imboccare la direzione giusta.
Quella che si sente tale, perché regala tante gratificazioni interiori che consentono di affrontare le sfide oggettive e di ottenere risultati tangibili.
In questi racconti è bello vedere espressi gli insegnamenti che si sono appresi, i processi attraverso cui si sono chiarite le nostre idee e liberate le nostre energie.


Tutto questo assomiglia a un racconto di viaggio. Spesso intrapreso per cercare non so che, ma fonte di una grande speranza e di sogni.


Non è infatti detto che si sappia sempre all’inizio quello che si ha da fare a questo mondo, ciò che risponde ai nostri bisogni più profondi, o che colma le nostre aspettative.
Anzi, direi che i viaggi intrapresi senza conoscere la meta in anticipo, sono i più avventurosi e mettono in campo le forme più vivaci di audacia.


Adoro i momenti in cui le persone sono arrivati a un punto chiaro e, voltandosi indietro, vedono il filo rosso che li ha segretamente guidati, e che ora sono in grado di raccontare concitati. Come se le tessere del mosaico si componessero, ora, davanti ai loro occhi.


Bella la verve del navigatore che è approdato al porto e racconta le ultime peripezie!


E le amicizie e gli incontri.


Che emozione quando, quasi per caso, qualcuno attraversa la tua strada suscitando quella particolare sensazione, quella sorta di trepidazione che ti fa interrogare in anticipo su chi sarà per te.
E l’immaginazione che gioca a creare scenari possibili e a testare la propria sensibilità, la propria disponibilità alla meraviglia, la freschezza della curiosità, e libera sogni senza economia…


E senza fretta, ma con lo sguardo acceso, esplori ogni gesto, ogni parola, sperando nel meglio, nella bellezza, nell’energia vitale, nella creatività, nella gioia di essere al mondo, in viaggio, alla ricerca di qualcosa che potresti riconoscere ad ogni svolta del cammino.


Qui è l’emozione di chi sa che sta inventando la sua storia e che vuole qualcosa che potrà raccontare con fierezza e commozione, più avanti nel tempo.


Chi potrà raccontare adeguatamente questa meravigliosa fioritura dell’essere?

Categorie: Eugenio Guarini