Da qui all’eternità

L’albero del poeta è il titolo del quadro allegato. Dà un po’ l’idea della testa tra le nuvole, con tutti quei triangolini che svolazzano. E poi c’è quel triangolino rosso che suggerisce l’ipotesi di una qualche unicità, forse l’illusione di essere protetto da una stella, di avere addosso un dono speciale, cose del genere… perché un poeta è uno in qualche modo toccato dal dio. E forse, ognuno di noi, lo è, in qualche modo…


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Da qui all’eternità.


L’hai notato anche tu che quando pensiamo e parliamo sembra che percorriamo alla velocità di una scheggia  un ponte che attraversa il tempo e va da qui all’eternità?


Siamo assertivi come se avessimo squarciato il velo delle parvenze e davanti a noi ci fosse lo schermo immutabile ed eterno della Verità, anche se stiamo pensando e parlando qui e ora, con gli umori di adesso e presi dalla situazione presente…


E ci dimentichiamo facilmente, persino, che ieri la “verità eterna” era diversa e forse anche il contrario di quella di oggi.


È una fortuna dimenticare. Altrimenti penseremmo che siamo in contraddizione con noi stessi. E si tratta di una cosa che non ci piace affatto.


Solo alcuni di noi – delle eccezioni nella storia dell’umanità pensante – hanno rivendicato a chiare lettere il diritto a contraddirsi. Non solo a cambiare opinione, ma proprio a contraddirsi.


Credo proprio che il diritto a contraddirsi non  incorra in alcuna contraddizione reale. Ma questo è un altro discorso. Quello che ora mi commuove è invece proprio quella irresistibile tendenza a correre “da qui all’eternità” che sto criticando.


Il primo passo è la critica. Da uomo che ha cercato di far tesoro dell’esperienza della vita mentale. Che sa a quali intolleranze ha portato il dogmatismo quando ha avuto dalla sua parte il potere.


Ma, passato questo momento, e osservando il fenomeno nella quotidianità dei nostri modi di pensare e di parlare, sento una commozione profonda per questa nostra tendenza ad assolutizzare quel che sentiamo qui e ora. Sento questa commozione perché vi leggo dentro il nostro infinito desiderio di sapere, di conoscere, di sostare nella verità definitiva ed esauriente – anche a costo di farlo troppo in fretta.


Mi sembra che nel conoscere avviene qualcosa di simile a ciò che avviene nell’amore: quando si è innamorati si ha la tendenza a pensarsi come amore eterno e assolutamente vero e che il nostro partner è quello ideale, perfetto, voluto dal destino. Sappiamo che non è così. La mutevolezza, il cambiamento, tocca ogni cosa e il difetto segna i nostri più elevati sentimenti. Eppure…


Eppure, se abbandonassimo ai margini della strada questa tendenza all’assoluto impossibile, non perderemmo qualcosa della nostra umanità?


Io preferisco stare al gioco. Quando penso e parlo – e m’innamoro – esprimo fede senza esitazione in quel che vedo – e sento. Ma sono pronto a contraddirmi, domani, se vedessi – e sentissi – qualcosa di completamente diverso.


In fondo, non è quel che vediamo e sentiamo – qui e ora – la guida più giusta dei nostri passi?


A salvarci dal dogmatismo non sarà, dunque, il cinismo relativista, ma il diritto a contraddirsi!


Guarini Dove a metà dicembre 2008


Ultima ora: Valter Casini mi ha invitato per la metà di gennaio, nella nuova sede della Morris Casini & Partners, al Testaccio, Roma, per una esposizione della mia nuova pittura concettuale.


La Bigoncia, Bergamo, via Pitentino 18.
Vedi la foto allegata a questa mail.
Il locale, piccolo e grazioso, è gestito da Sara. Conosciuta 4 anni fa a La Terrazza di Trezzo sull’Adda, dove lavorava come cameriera, oggi ha un locale tutto suo, che da ieri ospita undici delle “mie donne”.


Sempre a Bergamo, nel locale molto caratteristico de la Cantina Compagnoni, in via Ghislanzoni 3, espongo alcune tele, molto intense.


A Lecco, in località Pescarenico, in Piazza Era, nel bel locale di Virginia, Soqquadro, da ieri ho rinnovato tutto il parco espositivo: 21 quadri tra donne e cavalli. L’esposizione terminerà alla fine di gennaio 2009.


A Milano, dal 30 novembre, in piazza Caneva, presso il Sobat. La piazza è in ristrutturazione, nella strada d’angolo, un vivace mercato il giorno di sabato.


Sempre a Milano, da domenica prossima, sarò nell’Atelier Il bello delle donne, in Piazza Gerusalemme 2


A Torino, una ricca esposizione di monocromatici, presso il Fioccardo Master Club, in corso Moncalieri 494


A Cosenza: Alcuni quadri (donne) sono affidati a Carmen Argondizzo, che nel corso dell’estate ha tenuto in esposizione le mie opere nella sua caratteristica vineria a San Nicola di Arcella.


E, ovviamente, nel mio Atelier, a Rivarolo Canavese.


Ci si può incontrare inoltre tutti i mercoledì su La Gazzetta del Canavese, dove vengono pubblicati, in questi mesi, in una bella pagina a colori, i miei incontri con i ceramisti di Castellamonte (e dintorni).


Il mio libro “Da qui a lì” si trova nel catalogo dell’Editore Girardi, di Bologna


Mentre il libro “Respirare la luna” è nel ricco e brillante catalogo di Valter Casini Editore

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