Come star fermo?

Neve è un quadro di 1 metro per 1 metro. Acrilico su tela. Qui, da me, ne è venuta di neve. Ha anche prodotto disastri. Soprattutto su, a Ceresole, dove ho camminato tutta l’estate. E poi ha fatto freddo, davvero. Ma anche tanto sole. E ho camminato in collina, tra Agliè, Vialfrè e Cuceglio. Una collina bellissima, esposta a sud. C’è una casa in vendita a Santa Maria. Una grossa casa con terreno, esposta verso il sole. Una casa ideale per un artista stravagante e sognatore. Chissà…


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E come fai a startene fermo a lungo?


Forse la nostra natura è di nomadi. Forse siamo nomadi non soltanto per cercare cibo, ma per vedere il mondo.


E andare verso una Terra Promessa è, forse, solo un alibi per rendere ragionevole il desiderio di andare.


Credo che le cose siano mutate il giorno in cui, durante l’evoluzione, ci siamo accorti di accorgerci di ciò che stava capitando.


Allora, la vita non è rimasta un’impresa soltanto, ma è diventata anche uno spettacolo. E contemplare quello che sta accadendo è diventato altrettanto importante che far accadere qualcosa per i nostri bisogni e desideri.


E da allora abbiamo incominciato a raccontare storie. Perché raccontare storie è come guardarci e meravigliarci.


E sembra che il senso – forse la direzione della marcia e il nesso tra i vari episodi – abbia la possibilità di mostrarsi mentre raccontiamo e guardiamo le nostre storie.


Cinema, televisione, ma anche macchina fotografica, come pure la pittura, la scultura e la musica… sono lì per raccontare storie come di deve, con  il pathos giusto, con l’emozione, con lo stupore.


Nomadi che vanno in cerca di vita e se la raccontano, la loro avventura. Chissà dove porta tutto questo? Che è bellissimo!

Categorie: Eugenio Guarini