Nuove idee

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Il quadro s’intitola Nuove idee. Come gli altri, sembra un figurativo. Di fatto è un quadro astratto. Esiste questa categoria del figurativo astratto, destinata a lasciare perplessi i postmoderni per lezione ricevuta. Ma che l’avanguardia per vocazione sa riconoscere immediatamente.


Nuove idee


Ti guardo negli occhi, amica mia, e sento musica.
Musica è la parola.
Musica che entra dentro, come un soffio d’anima.
E mi entra dentro.
E ci resta.
A lungo, amica mia.


E si cammina – nei ritagli del tempo
Sui sentieri del parco più vicino.


Si cammina, nelle pieghe del tempo.
Il tempo occupato dal lavoro e dalle strategie.
Sarà questo il Sabato della vita?
Un sabato esiguo – sull’orologio della vita.
Sui sentieri del parco…


Quando siamo lì – nel tempo vuoto – sembra tutto strano.
Ci vengono pensieri come uccelli tropicali.
Come se la geografia del quotidiano fosse – di fatto – un paese straniero.
Il paese di un altro – di altri – un altro paese.


Perché camminiamo vicini,
sui sentieri del parco – dove corre tutta questa gente?


Ti guardo negli occhi e sento questa musica.
Mentre guardiamo, strabici, percorsi alternativi.
Perché l’arte è entrata nel nocciolo caldo della nostra vita.
Paradossi e contraddizioni non fanno che eccitare una prorompente vitalità.


Dove guardano i tuoi occhi, amica mia?
E i miei?


È questo il Sabato?


Le foglie degli ontani dicono
Che sono idee nuove quello che cerchiamo.
Le incontreremo sui sentieri del parco?
Così vicini ai nostri uffici?


Guarda come corrono i bambini!


E tu sorridi – indimenticabile.
Quel tuo sorriso che viene dall’anima.
E io penso: idee nuove, è questo che cerchiamo.


Camminiamo nel parco più vicino.
Un ritaglio di tempo – tutto qui.
Ritaglio nel tempo del lavoro e delle strategie.
Per un istante abbiamo visto come un altro paese.
Il nostro?
E ora?
Siamo all’estero?

Categorie: Eugenio Guarini