Volere l’America

Guarini Newsletter


Volere l’America


Noi sentivamo il richiamo di vita di quelle giornate d’agosto. Era come partire per l’America. Dietro le spalle avevamo un lungo e pesante passato. A cui, per altro, eravamo anche affezionati. Liberarcene fu come pulire la cantina. Butti via un sacco di cose. Man mano che le butti ti senti libero. Come se tu mettessi ordine nell’inconscio.


Noi comprendemmo che l’amore è novità. Niente più ieri, ma nuova vita a partire da oggi. Anche se devi dormire sul ponte della nave, e se devi mangiare fagioli e patate.


Noi respiravamo l’aria del mare e tenevamo le nostre cuccette pulite. Era come disegnare nella nostra testa una vita che fosse una vita. E avevamo le idee chiare su cosa fosse una vita. Non era il nostro passato. Quello era un cimitero. E allora, che i morti seppellissero i morti.


Ognuno di noi – disse Inge – cercava soltanto di trovare il centro del suo essere. Bolger lavava il corridoio con lo straccio e Girba faceva rotoli dei suoi scritti e li metteva in bottiglia. Avevamo lo sguardo chiaro. Sapevamo di non sapere, ma niente ci fermava. Noi eravamo amici degli eventi. E le nostre carni s’irrobustivano nella fatica.


Mio Dio – disse Alger – com’è bello essere vivi e avventurarsi!
E noi provavamo una sensazione d’euforia nel disimparare. Scoprimmo che la nostra mente era intelligente anche – se non di più – lasciavamo cadere tutte le nozioni a cui prima tenevamo tanto. Eravamo di un’intelligenza vergine, pronta ad assimilare quello che avveniva, senza doversi portare sulle spalle un archivio pesante – talvolta oppressivo.


Evgheny osservava tutto e disegnava sui suoi blocchi impressioni e sprazzi di quell’inizio di viaggio. Si sentiva giovane. E noi tutti godevamo di una giovinezza nuova, conquistata o donata, che fosse.


Ci sono momenti – disse Olvar – in cui tutto il passato può andarsene. E si apre un orizzonte nuovo per il nostro viaggio. Questo è il momento. E fummo presi dall’eccitante follia di scoprire…


Notizie di rete


Claudia lavora nei Centri Per l’impiego. È una miniera d’informazioni e contatti. Pensi di non sapere fare altro rispetto a quello che hai sempre fatto? scrivile, ti aiuterà a scoprire che sai molte più cose. Il suo indirizzo mail è questo: claudiacavaliere@libero.it . Il suo cellulare: 347.5168153.


Sabato 21 aogsto si chiude la mostra a La Mandragora di Massa. Il 22 pomeriggio sgombro il ocale e porto via i superstiti. E si aprte per nuove avventure.


SI VA NEGLI STATES. In vista della diffusione in autunno della Newsletter negli USA si sta preparando una mailing list di amici degli amici. Perciò ti faccio questa richiesta: se hai amici che risiedono negli States e pensi che potrebbero gradire la mia newsletter, mandami il loro indirizzo di posta elettronica. Tra la metà di settembre e gli inizi di ottobre ci saranno delle NL in lingua inglese, grazie alla traduzione di Rita Bonura, che vive e lavora a New York.


Sono in contatto con Stefano Spadoni che fa cose straordinarie a New York City. Il suo sito è http://www.stefanospadoni.com/. Visitalo.


Sono un pittore filosofo. Mando questa newsleter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive


Il quadro: Sognare d’amore. Il quadro è esposto a La Mandragora di Massa.

Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it

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