Il punto di svolta

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Punto di svolta


Lo dissero i più giovani della Community.
Da alcuni anni sembrava quasi una nuova figura professionale. Almeno, negli ambienti ufficiali. Li chiamavano “ontonautici”, o “navigatori dell’essere”.
Si trattava di una mezza dozzina di ragazzi di entrambi i sessi e ognuno di loro si comportava da free lance. O qualcosa del genere.
Molti si rifacevano, prendendo tuttavia una posizione critica, a Blade Runner, e ai cineforum in materia.


Lo dissero ripetutamente, quel giorno.


Virginia Olsen lo chiamava “il punto di svolta”.


Gli androidi erano perfetti. Ma sapevano che avevano una scadenza. L’orologio biologico segnava inesorabilmente la data della fine: quattro anni esatti.
Niente di più prevedibile del risentimento e dello spirito di vendetta.
Chi li aveva fatti in quel modo? E perché tanta crudeltà?
Il desiderio di uccidere il padre…
Cari amici, quegli androidi siamo noi. Vi ricordate, nell’adolescenza, quando ci siamo accorti allo stesso tempo che la vita era l’oggetto del nostro desiderio e che c’era la morte?
Di fatto potevamo scegliere. Da cosa dipende questa scelta se non dalla scommessa che sei pronto a fare? Potevamo scegliere se prendercela con il padreterno per averci dato un tempo finito, a fronte del nostro desiderio di pienezza, oppure essere grati per averci dato questo tempo, di cui non avevamo alcun diritto.
È un “punto di svolta” perché da questo deriva esattamente il tipo di vita che conduciamo.
A differenza degli androidi di Blade Runner, noi abbiamo deciso di vivere con la gratitudine di quel che abbiamo ricevuto. E di scommetterci…


Il giovane Virgin aveva da aggiungere qualcosa. Lo fece nei modi impacciati di sempre.


Nietzsche, nel secolo scorso, aveva intuito che tutta la nostra cultura, il modo in cui ci rappresentiamo l’esistenza da millenni, è segnata dallo spirito di vendetta e dal risentimento.
Il desiderio di vita in lui si esprimeva nell’annuncio dell’avvento di un uomo nuovo, che rispetto al vecchio uomo sarebbe stato un “oltre l’uomo”. E il suo “spirito dionisiaco” era l’invito a dire sì alla vita che c’è stata data, senza lasciarci intrappolare dalle logiche del risentimento…


Si alzò Bringen, studioso delle correnti mistiche nelle maggiori tradizioni religiose.



Stiamo lavorando da tempo per trarre nuovi sviluppi da quello che abbiamo constatato, vale a dire che in tutte le esperienze mistiche felici l’obbedienza (a Dio, alla Vita), come accettazione, abbandono, senza dubbi e risentimenti, sia stata la virtù di base. Mentre per gli uomini prometeici e per i ribelli l’obbedienza era il peccato più grande contro l’umanità. Siamo arrivati a concludere che non si tratta, nei due casi, della stessa obbedienza e che c’è un modo di comporre l’aspirazione alla pienezza (che manca) con l’accettazione piena di gratitudine di quello che c’è, che abbiamo ricevuto e che avviene. In una parola, di comporre l’audacia con la modestia.


Evgeny si trovava bene con questi ragazzi, molto più giovani di lui, costantemente alla ricerca di se stessi, del senso della vita, di un modo di vivere, di sentire, di fare, di comunicare migliore. Erano dei viandanti come lui, degli ontonauti. In definitiva, con la meraviglia di essere al mondo, benché le cose non girassero proprio nella maniera ideale sul pianeta e certi fenomeni (guerre, malattie, fame…) fossero insopportabili e non consentissero l’accettazione pacifica dello stato esistente delle cose.
Quando prese la parola, lesse negli occhi dei ragazzi affetto e interesse. Un sentimento che non avrebbe voluto tradire per tutto l’oro del mondo.


Ho sempre sentito l’ampiezza del desiderio. L’ampiezza e la forza e anche la confusione del desiderio. Penso che il desiderio sia ciò che ci caratterizza meglio, che è la forma viva della vita che abbiamo ricevuto.
So di essere una domanda – da tutti i punti di vista. E voglio mantenermi come domanda viva. Ricercare non è questo? Fare continue domande alla vita. Per avere, per sapere, per essere…per dare.


C’è stato un lungo periodo durante il quale “essere una domanda” manteneva l’attenzione costantemente su ciò che mancava, su quello che non c’è. È difficile, a quel modo, resistere alla tentazione del risentimento. E forse bisogna anche passarci dentro. Finché si scopre che il risentimento è il modo peggiore di essere una domanda.


E allora ho imparato, un po’ per volta, ad essere grato per l’oggetto oscuro ed assente del desiderio. L’inquietudine mi è diventata amica. È diventato il motore del mio movimento, e dell’iniziativa.
E il viaggio è diventato intraprendenza, e tutto quello che ho ricevuto, che c’è, che avviene è diventato ciò che ho a disposizione per mandare avanti, giorno per giorno, in maniera solerte, operosa, feconda, il mio essere domanda di quella pienezza che si colloca altrove.


Ho immaginato che la vita fosse una bella donna, da far innamorare, per riceverne le grazie. Ho cercato di diventare il più amabile possibile agli occhi di questa misteriosa Signora. E mi sono profuso in una crescente dedizione – come si conviene nei confronti della donna che desideri.
E, come si dice degli amori veri, quest’amore sarà per sempre.
Lei non cessa mai di stupirmi e di attrarmi e il mio desiderio di lei cresce ogni giorno di più…


Il pomeriggio s’inoltrava caldo e luminoso incontro alla sera. L’ora della meditazione era passata. E bisognava darsi da fare. Perché il modo concreto di amare la vita si chiama operosità.



NOTIZIE DI RETE
ESPOSIZIONE AL LUCIFERARTS DI PARMA
Inaugurazione sabato 5 giugno, ore 20.00


La mia splendida Agente Claudia Cavaliere ha preparato, insieme a Fernando Gelidi, la mia più ricca esposizione di quadri. Trentasei pezzi dedicati alle donne (Donne ch’avete intelletto d’amore).


Luciferarts è in Strada delle Fonderie, 15/A, a Parma.
Il numero di telefono è 0521.772730
Ha un bel sito:
www.luciferarts.it
E un indirizzo di posta elettronica: luciferarts@luciferarts.it


Sarò presente la sera dell’inaugurazione per incontrare tutti gli amici.


Sono un pittore filosofo. Mando questa newsleter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive


Il quadro: Meriggio.


Questo quadro è uno dei 36 pezzi esposti a Luciferarts. E’ nato nel marzo di quest’anno, in un periodo di grande slancio creativo.

Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it

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