il viandante

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Il viandante


Henriette dormiva seminuda sul lino panna del letto, soffusa dalla luce estiva che filtrava dalle tendine. La sua bellezza metteva una struggente nostalgia nel cuore, quasi fosse il messaggio cifrato e impalpabile di uno stato di cose da sempre desiderato e sempre inaccessibile.


Il pittore pensava che le donne avevano addosso, spesso senza rendersene conto, quest’irresistibile richiamo ad un mondo di forme dolci e interiori, con cui il desiderio si rappresenta la propria dimora.


Eppure, bisogna andare. Andare avanti. Uscire di casa, esplorare la vita e cercare se stessi lungo il cammino. C’è questo momento nella vita di un uomo. Il momento di lasciare casa. E di cercare casa altrove. È un richiamo interiore, irresistibile. Un viandante, uno che va via, uno che è sempre per via…


Il pensiero filosofico si era molto semplificato negli ultimi decenni. Gracov, dell’Ucraina, emigrato in Costa d’Avorio, sosteneva che tutti noi abbiamo come il rimpianto di un Paradiso Perduto (il ventre materno? O che altro?), che rappresenta “casa” e che non facciamo che cercarlo nelle vicende della nostra esistenza. E quando gli eventi ci collocano in una situazione desiderata nasce una potente divergenza nella nostra anima: fare come se avessimo ormai raggiunto casa e fermarsi o ascoltare la voce di un richiamo che ci porta ancora via e che ci dice che non è ancora quella, la casa.


Era esattamente quello che il pittore provava nei confronti di Henriette.


E sapeva che sarebbe nuovamente partito alla ricerca di ciò che Henriette rappresentava. Paesi stranieri e separazioni erano il destino del viandante. Un itinerario che, proiettato nel tempo, sembrava voler perforare la vita stessa, e uscire con il desiderio di casa attraverso lo stesso tunnel della morte. Verso altrove.


Ma ora non era tempo di morte. C’erano le cose da fare. Si sarebbe dedicato ai compiti che aveva scelto per sé. Fino in fondo. Ma sempre con quella nostalgia della casa, dell’altrove.



NOTIZIE DI RETE
ESPOSIZIONE AL LUCIFERARTS DI PARMA
Inaugurazione sabato 5 giugno, ore 20.00


La mia splendida Agente Claudia Cavaliere ha preparato, insieme a Fernando Gelidi, la mia più ricca esposizione di quadri. Trentasei pezzi dedicati alle donne (Donne ch’avete intelletto d’amore).


Luciferarts è in Strada delle Fonderie, 15/A, a Parma.
Il numero di telefono è 0521.772730
Ha un bel sito:
www.luciferarts.it
E un indirizzo di posta elettronica: luciferarts@luciferarts.it


Sarò presente la sera dell’inaugurazione per incontrare tutti gli amici.


Riprende la NL.


Virus, spyware e dialers hanno bloccato il mio computer per un’intera settimana. Ora sembra si possa ripartire. Wow!


Sono un pittore filosofo. Mando questa newsleter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive


Il quadro: Mutante.

Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it

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