Due anni, riassunti

Il quadro, “Giulia e la piccola Anna”, ricorda un momento conviviale presso l’Uberge di Cintano, la sera del battesimo di Anna. Mi ha colpito l’istintiva cura che Giulia esprimeva per la bimba e ne è nato questo quadro. In cui dominano indubbiamente gli occhi. E forse è un quadro al mistero degli occhi.


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Due anni, riassunti.


Due anni fa, ho ricevuto una forte scossa dalla malattia. Ho smesso di fumare senza fatica. La paura ha eliminato la fatica. Ha trasportato il processo dal piano della volontà razionale – difficile per me – al piano degli automatismi psicologici. Come avviene per l’indigestione, così è avvenuto in seguito alla mia bronchite asmatica del novembre 2006.


Da allora è iniziato un nuovo capitolo. Paura e vergogna mi hanno rimesso in moto con la forza della disperazione. Paura e vergogna hanno ricollocato il mio sogno sul piano della realtà. Come potrei parlar male di questi due sentimenti?


Ceresole è stata una tappa importante. E Ceresole vuol dire camminare, camminare, camminare. Letteralmente, mi ha salvato.
Ceresole vuol anche dire pensare e scrivere all’aperto, con il sostegno e l’ispirazione della natura più bella che possa trovare nel raggio di un’ora di auto.
E Ceresole, infine, ha voluto dire: uscire dalla caverna, incontrare e riavviare il processo di ricerca del mio posto nel mondo.


Da Ceresole, tante cose e ora sono qui con i Ceramisti di Castellamonte. Conversazioni che mi nutrono e mi immettono direttamente nell’altrove dell’arte. Che è un po’ come le panchine: un luogo che ti consente di uscire dal mondo senza uscirne.


Godo profondamente di questi artisti, presenti, operativi. Menti pensanti capaci di suscitare il mio interesse, di stimolare i miei processi mentali.


Tutto questo sorretto da una gioia instancabile,  e da un profondo, intenso, esteso senso di gratitudine. Il caso gioca a sorprendermi. E io gioco col caso a seguirne il richiamo.


È il tipo di vita che ho sempre desiderato. Con la benedizione di risultati concreti.


La consapevolezza non basta mai e io sono grato alle parole che mi consentono di portare alla luce, di mettere in chiaro, giorno dopo giorno. E, m’illudo volentieri di vivere, in questo, modo più intensamente.

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