L’arte di sognare

Il quadro: L’arte di sognare
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Vedi, Francesca, che ti devo dire qualcosa. Ora stanno arrivando i primi freddi – parlo della sera, dopo il tramonto, in casa. Lo senti che l’estate è finita? Magari viene ancora un po’ di sole, io spero, ma questi sono avvertimenti. Sta per arrivare il freddo, l’inverno non è lontano.


E tu te ne rintani ogni sera con i tuoi sogni e chiudi la porta e hai voglia di pensare. Chissammai che vuol dire?


E se accendi la televisione, proprio in questa fascia oraria, attorno all’ora di cena, e vedi questi giochi a quiz che vanno tanto di moda – sembra – ti viene da domandarti: ma in che mondo vivo? Ma è proprio vero? E te ne vai nell’altra stanza, quella tua, quella dove ti siedi e guardi nel vuoto.


Vedi che, se non hai altro da pensare – io te lo dico in questo modo – ti sembra che il mondo sia impazzito, come se avesse bevuto troppo, o non avesse digerito bene. Insomma, può essere che ci sia un po’ di polverina nell’aria, e che tutti la respiriamo, e senz’accorgercene entriamo in una dimensione fantasmagorica…


Ma tu ti rintani, a una certa ora, e senti che hai bisogno di pensare. Chissammai che vuol dire? Tu stessa te lo chiedi e rispondi che hai dei sogni e che la sera ti si presentano davanti e una vocina, dentro, sembra ti chieda: è tutto qui?


Durante il giorno scherzi. Viene Michele e tu stai al gioco. Poi, lo sai, sembra di recitare sul palcoscenico, lì, in negozio, come sei. E a recitare, insomma, va bene, per un po’. Ma non ti prende la mano. Questo lo puoi dire di sicuro, perché la sera, come ti rintani, il sorriso cola via dalla faccia e tu senti questo bisogno di pensare. Ma a che pensi Francesca?


Lo so qual è la tua risposta. Pensi ai tuoi sogni. A ciò che porti dentro e che sembra non riesca neanche a venir fuori allo scoperto, compiutamente. Ma fa sentire lo stesso la sua presenza. E t’ingombra l’anima come se fosse un feto. Qualcosa che chiede di nascere, di essere riconosciuto.


E non sai se è una presenza, o un’illusione, o se sei tu, o se… che diavolo! Quanto vorresti che la vita ti venisse incontro, che qualche evento fuori del solito ti rivelasse a te stessa, consentendo alle tue cose di uscire allo scoperto. E finalmente vivere, pienamente, quella vita che senti pulsare dentro, con tutta la sua verità, il suo calore, la sua passione.


Ecco cosa vuoi pensare quando ti rintani e hai trovato una scusa con la tua amica per non uscire – questa sera. Tu vuoi sentire la presenza del tuo sogno, dentro di te. Che non è morto, anche se le cose vanno come vanno. Che ha il calore che può fronteggiare i primi freddi e, forse, anche l’inverno. E che ha la forza di farti sperare che non sarà sempre inverno.



NOTIZIA
La mostra da Scantamburlo, a Ivrea e Rivarolo.
Sì, una quarantina di quadri, raccolti insieme sotto il titolo “Lo sguardo delle donne” sono esposti da oggi, sabato 29 settembre, fino al 13 ottobre, nei negozi Scantamburlo di Ivrea in Via Nigra e a Rivarolo (La vie en rose) in via Trieste. Vedi qui.

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