Arsenio Lupin

Il quadro: Distendersi all’aperto. Acrilico su due tele di cm 100 x 100 ciascuna, sovrapposte in linea verticale.
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Arsenio Lupin


Delle volte succede che veda un vecchio film di Arsenio Lupin e che senta un po’ di nostalgia. A quei tempi ero più giovane e le cose, come andavano, mi erano un po’ più familiari.


Lo so che è solo questione di linguaggio e di abitudine, ma tanto basta a farti smarrire con la testa.


Penso davvero che la vita in sé sia il primo valore, e dunque: essere vivi – ancora. Ma so che questa  – vivere – è una parola che funziona da etichetta generica. Dietro ci può stare di tutto. Nel concreto e in senso pregnante – voglio dire: per te e per me – dietro ci stanno i nostri sogni.


Perché vivere significa proprio quello che sogni. Quello che sogni è anche di più di quello che c’è. Anzi, potrei osare di sostenere perfino che quello che c’è c’è per poter desiderare quello che sogni. Per potergli aprire una strada.


Delle volte ho la tentazione di smettere di desiderare. E so quel che significa. Lo sai anche tu e non te lo spiego.


Poi, succede qualcosa che mi aiuta a recuperare la mia voglia di vivere. E questo è un desiderio. Un’illusione, forse. Ma un desiderio.


E, in un modo o nell’altro, il vecchio Arsenio Lupin, con il suo romanticismo e la sua classe, il suo stile creativo, che incute rispetto nel momento stesso in cui trasgredisce la legge… beh, lo sai quel che voglio dire.


Perché sembra proprio che la vita sia una sorta di furto (con stile). E che ci vogliano la destrezza e le abilità di Arsenio per impadronirsi di un fragile e romantico frammento di futuro.


Se il colpo riuscisse!


Come sembra piatta la vita detta normale, quotidiana! Che è poi la vita in cui si fanno le cose del mercato, si compilano i moduli e si ottempera alle regole. Ma è anche la vita dignitosa in cui si compiono i propri doveri e si fa quel che si dice sia normale.



Se il colpo riuscisse!
Oh, Arsenio!

Categorie: Eugenio Guarini