manifesto della vecchiaia

Questa newsletter è inviata con sotterfugi. Il mio computer è ancora in riparazione, all’Eurex. Una specie di messaggio clandestino – ma ci tenevo…


Newsletter Pirata


Oggi un ragazzo mi ha chiamato “vecchio” con un certo spregio.


Mi sono deciso per questo Manifesto della Vecchiaia e ho allegato l’ultimo quadro fatto, il cui titolo è “Qualcosa di forte, qui vicino


Manifesto della vecchiaia


Non ti chiederò compassione, nemmeno gentilezza, non certo riverenza.
Dimmi solo le cose che pensi e dimmele a modo tuo, senza curarti né dell’ortografia né nella buona educazione.
Voglio stare vicino a te e non insegnarti le buone maniere.
Certo non ti chiedo pietà, né elemosina, né attenzione. Farò da me fino alla fine, in dignità e indipendenza.


Ti darò io qualcosa. Che è qui, nella mia esperienza rielaborata con la libertà che l’età mi consente. E prenderò per il culo il tuo modo superficiale di esprimere la tua energia.


Ti lascerò io qualcosa, nelle mie opere e nei miei pensieri.
E se avrai la fortuna di essere accarezzato da me, potrai vantartene con i tuoi nipoti.


Per il momento ti dico che ce l’hai dentro di te la tua vocazione. E non fare il trullo a credere al successo facile, da telefonino – alla trasgressione delle cretinate.


Sfida l’esistente con audacia, perché il mondo intero chiede di essere rinnovato.
E i tuoi figli – se ne avrai – crederanno più nel tuo coraggio che nelle tue prediche.


Io non ho bisogno di te, anche se percepisco la pensione. Sei tu che hai bisogno di me e ti fotti se non te ne accorgi.


Mi troverai nelle passeggiate qui attorno. Non al Club Mediterranée, né alle Terme.
Mi riconoscerai perché non sono vistoso. E ho il fiato corto – solo un poco. Ma se mi starai un po’ a fianco, sentirai la presenza di una cosa forte, qui vicino.

Categorie: Eugenio Guarini