Fierezza di essere

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Il titolo del quadro allegato: Fierezza di essere, acrilico monocromatico su tela cm 100 x 100


Fierezza di essere


Anche Marika – mi dice – è molto contenta di essere al mondo e di poter vedere, cercare, provare, avventurarsi… ritiene che la vita è – o dovrebbe essere – una sorta di storia avventurosa e non la ripetizione della stessa sequenza.
Mi dice questo perché stiamo parlando del lavoro in azienda, in ufficio o in fabbrica. E lei dice che è necessario piegarsi a questa schiavitù perché ci sono le bollette da pagare, i figli da mantenere, e tutto il resto… però c’è qualcosa che stona, se proviamo a vedere questa nostra stessa vita, diciamo dal un paio di piani sopra.


Marika usa questa metafora del grattacielo. Dice che le cose possono essere viste da diversi piani. Salendo di piano, la percezione cambia e forse si capisce qualcosa che non viene subito in testa quando si sta con il naso attaccato alle cose che viviamo.


La cosa che stona – osservando la faccenda dai piani più alti –  è che nell’organizzazione generalmente vigente della vita non si fa che ripetere tutti i giorni la stessa sequenza di cose. Per diversi decenni. Fino ad immaginare che sia sempre così.


Ci si alza, si fa velocemente la toilette, si va al lavoro rispettando l’orario, si fanno le cose previste dalla nostra mansione. C’è la pausa pranzo. Poi si rientra e si riprendono in mano le cose di ogni giorno. Viene l’ora di smontare. Qualche commissione, si rientra, i figli, il coniuge, la cena. Stasera, usciamo? A una certa ora a nanna, perché domani mattina devo alzarmi presto…


Naturalmente ci sono le ferie, le feste con i familiari. E qualche scampagnata con gli amici.


Stona, dice Marika, perché sembrerebbe che essere al mondo consenta di esplorare, cambiare, avventurarsi, scoprire, vedere altre cose, imparare, accumulare esperienze diverse e, prima di andarsene, lasciare un ricordo, una traccia di sé, proprio perché vivere è stato un’avventura, una scoperta, una conquista…


Questo – dice Marika – comporta un quadro di riferimento diverso, una geografia esistenziale più mobile del quadro esistente. E di fatto, più o meno consapevolmente, uno se lo aspetta per un certo tempo – dice: ora mi faccio il culo per un po’ di anni, poi… Ma, questo “poi”, quando arriva?


Io sono fiera di essere – dice Marika – Non ho intenzione di ripetere lo stesso tragitto ogni giorno della mia vita. Voglio avere giorni diversi, anni diversi, periodi diversi. Voglio scoprire cose nuove. Voglio apprendere, non adattarmi!


NOTIZIE
Ci sono un paio di notizie che voglio darvi. Una riguarda un’iniziativa e una creazione di un amico artista. La chiamerò il ciondolo della memoria. La seconda è una mostra fotografica straordinariamente suggestiva a Roma di una delle migliori allieve di Umberto Santucci. Si chiama Panorami innaturali.


Il ciondolo della memoria
Il Ciondolo “Momenti da Ricordare” é una creazione dell’amico Lucio Boscardin e vuol essere testimone di un evento particolare attraverso la simbologia delle sue ore o mesi. Vuole fermare  il ricordo di un primo affetto, di un primo bacio, di una particolare vacanza nel mese di…. e di tante altre simpatiche emozioni. Facile e pratico il modo di stabilire il momento da ricordare; basta guardare il depliant allegato. E’ un Ciondolo costruito artigianalmente bagnato nell’argento puro. Volendo é abbinato ad un libretto di 100 pag. con poesie e racconti di 5 bravissime poetesse italiane. L’immagine la vedi ciccando qui.
Per averlo o per informazioni chiedere a: lucciobo@libero.it


Panorami innaturali.
L’amico Umberto Santucci invita all’inaugurazione della mostra di Patrizia Savarese, una delle sue migliori allieve, che presenta una sua recente ricerca di  elaborazioni fotografiche sui mutamenti climatici, l’8 aprile, ore 18.30 Shenker Culture Club, Piazza di Spagna 66, Roma. La mostra rimarrà aperta fino al 30 Aprile 2008. Il catalogo completo si può scaricare da
www.umbertosantucci.it/public/panorami.pdf

Categorie: Eugenio Guarini