Categoria : Eugenio Guarini
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La foto: Primo passo
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Nuvole e vita
Cari amici vi racconto un quadro.
Vi racconto la storia di un quadro.
Un quadro è una pagina di diario. L’ho detto tante volte. Ora voglio mostrarlo.
Mi sono trovato a fare i conti con questa faccenda, oggi. E ho deciso di procedere in questo modo.
È una storia che ha un suo costrutto.
È una piccola storia, ma assomiglia molto alla mia vita intera.
La voglio raccontare alle mie amiche.
Facciamo che è questo l’omaggio che rendo alla donna.
Oggi è pur sempre l’8 marzo.
A dire meglio: la ragione è che nella mia pittura c’è molta femminilità, prima che la virilità faccia la sua parte.
Quindi è un omaggio anche alla mia femminilità.
Sarà necessariamente una storia a puntate.
Ne prevedo 5. Ma forse basteranno 4 a dire l’essenziale.
Penso che a molti verrà voglia di provarsi con questo modo di procedere. E forse a molti altri verrà voglia di trasferire questa filosofia alla vita intera. Chissà?
Ecco che comincio con la prima puntata.
Nell’immagine allegata c’è la foto della prima fase dell’operazione.
Linee curve che si intrecciano sulla tela.
Sono state realizzate registrando la traccia del movimento del braccio, usato un po’ come compasso.
Volevo linee curve. Linee femminili.
La linea curva è femmina – lo sanno tutti.
All’inizio, dieci anni fa, chiamavo questo metodo, il metodo delle nuvole.
Mi ero domandato dove avrei trovato i soggetti dei miei quadri. Mi sono ricordato del gioco che si fa da bambini guardando le nuvole, indovinando cavalli, dragoni e vascelli… e avevo concluso che sarebbe bastato fare nuvole e i soggetti sarebbero comparsi per miracolo. E io li avrei visti e tagliati fuori.
Le nuvole le fa il vento. Il dio agita le braccia e le nuvole prendono le loro forme. Come nella vita. Il Dio agita le braccia e gli eventi si raggruppano e si spostano da questa parte o da quell’altra. Tu agiti le braccia e attorno a te il mondo si rimescola.
Qui, sulla tela, oggi le mie braccia fanno nuvole con linee curve. Linee di donna. Una costola è curva. Curve sono le montagne e le colline quando fanno “belle addormentate”. Curvi i seni e le ginocchia. La dolcezza è curva e anche le strade scivolose dell’ottovolante. L’ottovolante è donna, di sicuro. E ti stordisce scorrergli addosso e precipitare dove la china ti porta.
La donna è stordimento in quel che accade. Uno stordimento curvo. E lasciarlo accadere è femmina. Guardando quel che succede. Aspettando segnali, leggendo il volo degli uccelli, o le macchie nel fondo di caffè.
E così io guardavo queste nuvole. Questo intreccio di linee curve. E vedevo molti aspetti e immagini della femminilità.
Se fossi totalmente maschio partirei da un progetto. Come un architetto. E direi voglio un ponte tra una riva e l’altra. Una grande arcata, che sostiene un nastro scorrevole, e ringhiere aerodinamiche che accompagnano il passaggio dall’altra parte. E mi metterei a disegnare e progettare l’insieme e i dettagli. Vorrei vedere sulla carta un’idea che avevo già in testa.
Non sono totalmente maschio. La mia prima metà è femmina. E aspetto un segnale, un evento, che mi metta in moto. Qualcosa che accade e in cui riconosca il mio desiderio.
Muovo le braccia, per favorire gli eventi. Non ho pazienza di aspettare. Rimescolo il fluido. In questo sono ancora maschio. Sono sempre in agitazione. Non riesco a star seduto a lungo. Solo quando sono stanco morto mi concedo alla contemplazione da fermo. Poco prima di dormire.
In quelle linee, tracciate sulla tela, cerco un indizio. Qualcosa che orienti il mio cammino. Spunti per costruire un’immagine. Tracce per segnare un cammino.
Ho imparato che non devo avere troppa fretta.
È difficile per me, ancora.
Ho fretta di concludere.
Come la mia amica Cristina, che mi tallona chiedendo continuamente: “e dunque?”
E invece mi sforzo di rallentare. Voglio guardare senza fretta. Lasciare che sia la cosa a prendermi, piuttosto che obbligare qualcosa a venir fuori.
Di nuovo femmina.
Lo faccio anche nella vita.
Ho un sogno, non un progetto.
Guardo ciò che c’è e ciò che accade per leggervi opportunità e segnali.
Spero nella provvidenza del Vento.
E cerco di stare sveglio. Affinché la cosa non passi mentre sono distratto.
Che cosa comparirà nelle “nuvole”?
(Segue nella prossima puntata).
Notizia
Sicilia Emozionale
L’incomparabile amico Riccardo Rizzo, da Palermo mi comunica la nascita di un’iniziativa interessante: “Virgilio Viaggi”. Ecco cosa scrive:
Nasce come “nuova agenzia di viaggi” ed è composta da persone competenti, che vantano un background di anni nel settore turistico. Il sito e’ in fase di definizione, l’indirizzo e’ www.virgilioviaggi.com, a breve sarà pienamente operativo.
Gli amici sono Lorenzo, Maria Antonietta e Consuelo, bravissimi e dolcissimi.
Collaboro con loro creando viaggi emozionali, cercando di realizzare i sogni delle persone, invitandole a seguire il profumo della vita, sperimentando il senso della navigazione amorosa.
Il benchmark di riferimento sarà il turismo enogastronomico, sia siciliano, sia domestico e di ricercatezze, alla ricerca di sapori perduti e nuovi, facendo convivere la passione con la socialità dei gruppi di persone che non si conoscono. Il mio sogno e’ aggregare persone sconosciute tra di loro, trascinarle alla scoperta di cantine, oleifici, frantoi, luoghi ove si produce il miele di timo particolare, lo yogurt di ricotta, i funghi dell’Etna, facendole divertire.
Se hai gruppi di amici che vogliono vivere la Sicilia emozionale faglielo sapere, noi siamo pronti e desiderosi di nuove conoscenze
Ti abbraccio.
Riccardo
Domenica 9 marzo, cocktail d’inaugurazione Piazza Virgilio 18, ore 18.30
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