Il richiamo della natura

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La foto riprende un angolo della mia architettura boschiva.


Il richiamo della natura.


È ineludibile.
Assolutamente incantevole.
La mia testa ci gira attorno come una falena sulla fiamma della candela.
Mi domando come mai quando sono a trafficare nel bosco non ritornerei più a casa. Continuerei a modellare il territorio fino allo sfiancamento, fino a che viene la notte, o urge la fame.
Come sto bene laggiù! E che significa tutto questo?


Penso alla mia vita e a tutto il tempo che ho trascorso al chiuso. Molto di questo tempo, sui libri, o con gli appunti. Una cosa che mi piace tantissimo, perché mi piace muovere il cervello e inseguire i pensieri. Mi piace scrivere, mi piace stare al computer e fare mailing con le tante persone che mi scrivono. Inoltre la mia casa atelier è luminosa, piena di quadri, con i loro colori vivi ed entusiasti, ci sono piante e fiori, sia sul balcone sia sul tavolo di lavoro. Ci sto bene qua dentro, e quando sono in viaggio non vedo l’ora di tornarci.


Sembra inspiegabile: quando lavoro al bosco sento un piacere immensamente maggiore, un entusiasmo metafisico, un senso di armonia con la vita assolutamente incomparabile.


Mi figuro la città e gli spazi urbani, in una geografia rovesciata rispetto a ciò che percepisco di solito. Non già un’area urbanizzata in cui la natura è evocata da aree verdi, parchi e giardinetti… Al contrario la casa e la città come aiuole dentro la natura, che risultano dal modellamento dell’ambiente, ossequiando il richiamo della bellezza. Lo scenario si ribalta. Non un giardino attorno alla casa, ma la casa dentro un giardino. La “casa” più grande è la natura, insomma.


E mi vengono in mente le idee di Rousseau sulla capacità della natura di bonificare i guasti che la cosiddetta civiltà ha prodotto nell’animo, la capacità di ricongiungere il cuore con il grande respiro dell’universo, ritrovando una sorta di verginità.


Probabilmente, giocando a Robinson Crusoe nel bosco, e sentendo quello che sento, ritrovo in me questo profondo anelito a un ritorno alla natura che attraversa la nostra società e la nostra cultura da parte a parte. Questo grande anelito che ha messo in moto decenni or sono la preoccupazione ecologica per l’ambiente, e che ora raggiunge il corpo e la mente dell’individuo, suggerendo alimentazione, cure e attenzioni che riguardano lo star bene, il pensar bene e il comportarsi bene.


Che stonatura, allora, certi ambienti di lavoro come bunker! Certe modalità di lavoro che ignorano completamente il respiro del bosco, il richiamo della bellezza, l’orizzonte aperto di una geografia dove risuonano le mille voci del fiume, del vento, delle fronde, degli uccelli…


Di fatto, nel bosco, il lavoro tende a realizzare un ritmo che coniuga magicamente il lavoro in sé con il metabolismo del corpo. Il pensiero si fa visione e intuizione. La parola da razionale discorsiva si fa poetica. La fatica si sposa con il potenziamento del tono muscolare, le idee si sostanziano di un ritmo largo di respiro. Fare, pensare e sentire trovano la loro sinergia armoniosa e dare e ricevere sembrano il ritmo giusto del rapporto con la vita.


Il mio bosco diventa sempre di più il Bosco del Sogno. Il luogo dove si stabilisce la vicinanza alla fonte e dove i desideri si rivelano fioritura del viaggio umano, preannunciando frutti succulenti.


NOTIZIE
SOS per 3 cani e 8 gatti.
Riproduco volentieri un appello ricevuto tramite un’amica della newsletter. E’ della Signora Adriana (provincia di Torino)


Gentili Signori,
vi scrivo con la speranza che possiate aiutare i miei animali a trovare una sistemazione provvisoria. Ho 3 cani: un trovatello di taglia piccola, una femmina che ho salvato dalla soppressione, di taglia media grande sterilizzata, il loro figlio di taglia media, e 8 gatti; sono stata sfrattata dalla casa dove vivo attualmente con loro, una figlia di 20 anni e un bimbo di 14 disabile al 100% , ad agosto mi scade il contratto e non mi è stato rinnovato, devo andare via ad agosto.
Sto cercando una casa con un pezzetto di giardino e dei proprietari amanti degli animali, per non allontanarmi da loro, ma i prezzi degli affitti sono esorbitanti e le mie possibilità ridotte, per cui mi vedrò costretta ad accettare un appartamento dal comune dove gli animali non saranno ammessi. Quello che chiedo e che qualcuno prenda in affido i miei amici fino a quando potrò riprenderli con me, e spero che avvenga in breve tempo, dandomi magari la possibilità di venire a trovarli ogni tanto per evitare che si sentano abbandonati e si dimentichino di me.
Vi prego aiutatemi!
Nel caso più fortunato se qualcuno potesse affittarmi una casa in qualche paese nei dintorni di Ivrea,con un giardino o un cortile dove lasciare liberi i miei amici ve ne sarei immensamente grata.
Grazie.
Adriana

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