Categoria : Eugenio Guarini
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Il quadro: I fiori del mio canneto.
Nascere ora
Noi le chiamiamo difficoltà – soprattutto quando si tratta di faccende là fuori, cose che ci aspettavamo o desideravamo e che non capitano, o cose che capitano proprio al di fuori dai nostri desideri. Diciamo: ci sono un sacco di difficoltà. E diciamo ancora: è duro! Sì, lo voglio, mi do da fare, ma è duro, veramente duro.
Altre volte la chiamiamo confusione. Voglio dire, sono proprio le idee nella nostra testa che sembrano intorbidite. Vorremmo chiarezza in quel che cerchiamo, ma sembra che ci sia la nebbia. E allora sembra che non sappiamo davvero dove andare o dove stiamo andando. Cose di questo genere, vero?
Che fare?
Aspettare?
Resistere, finché…?
A volte è utile rovesciare le prospettive.
Per esempio, pensare che non si è già in marcia verso, ma si sta cominciando proprio adesso. Si sta cominciando proprio così, come siamo ora. Come se nascessimo in questo momento e avessimo l’opportunità di incominciare da zero a tracciare la nostra rotta. Di incominciare il gioco.
Oppure, pensare che non siamo epigoni, risultato di una serie di eventi che ci ha prodotto così come siamo. Ma siamo un punto origine. E che tutto comincia da qui dentro. E che le sfide sono qui, a portata di mano, e riguardano – adesso – solo la gestione delle nostre energie e del nostro umore.
Posso decidere di essere positivo con me stesso, ora, qui.
Prospettarmi il successo semplicemente nel conquistare un atteggiamento positivo, energia pulita, fresca, creativa, per ora, per questo momento.
“Ho una storia”, talvolta può significare: sono “preso” in una storia. Ma posso uscirne. Posso decidere che, da adesso, mi farò la mia storia.
Un momento di difficoltà o di confusione non è un destino ineludibile. Se non vedo chiaro oltre il momento presente – il futuro della mia impresa – posso vedere chiaro nell’impresa del mio presente. Posso decidere di riconquistare, per questo momento, positività ed energia. Energia fresca per il gioco di ora.
Sono andato di corpo?
E che dire di un bagno caldo?
E mezzora di danza a ritmi africani?
E se rappresentassi il mio desiderio con un collage, con un disegno?
E una passeggiata all’aria aperta?
E se mi affidassi completamente al destino per quanto riguarda la mia vita e mi occupassi semplicemente di essere molto vivo ora, per questa ora?
E se mi prendessi il diritto – se mi dessi il permesso – di avere successo ora, in questa faccenda del tutto personale e limitata – i miei umori – non sarei in grado di avere successo in “ogni” circostanza?
Se un’idea appare folle, non è detto che lo sia davvero. Si tratta semplicemente di abitudini. E se scegliessi, adesso, quelle follie che mi consentono di recuperare quota – nei miei umori ?
Insomma, l’arte di generare ora le mie energie e la mia fiducia è un atto creativo decisivo. Perché si tratta di rompere la linea di continuità del tempo – il prodotto entropico del passato – e di irrompere trasversalmente con un nuovo inizio.
Era il mito dell’Araba Fenice, che risorgeva dalle proprie ceneri.
Oggi sappiamo che è possibile.
È il modo giusto di essere nel presente.
Il presente non è quello che capita. Ma ciò che ne facciamo.
La creatività non è questo?
Belle notizie.
Quarto d’Altino (Venezia)
Luminoso il contesto, entusiasta l’accoglienza. Una nuova esposizione all’Holiday Inn di Quarto d’Altino, via della Resistenza 18.
Alcune foto qui.
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