Lo charme del Tempo
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Il quadro: Di schiena (cm 100 x 100)
Lo charme del Tempo
E allora ci si rimette al lavoro.
Si spera che la vita superi l’immaginazione.
Si decide per questa opzione anche se la giornata sembra piatta.
Ha la sua logica. Gli eventi che ci raggiungono hanno i loro intrecci e le loro vicissitudini che sfuggono al nostro controllo e alla nostra consapevolezza.
Si può pensare che non è vero che non sta succedendo nulla. Ma che, piuttosto, sta capitando qualcosa che ancora non ci ha raggiunto. E capita senza di noi.
È bello e giusto che sia così.
L’immaginazione supera l’intelligenza che calcola semplicemente i dati di fatto. L’immaginazione apre la porta dei dati di fatto al possibile.
E la vita può anche sorprenderla. Portare qualcosa che evoca la meraviglia. Lo stupore.
La mia casa è piena di finestre. Io sono qui, ma la storia che mi riguarda si svolge anche altrove. Gli eventi possono entrare e sorprendermi. E io sono pronto a colloquiare con le cose che capitano. Ne ho un desiderio segreto.
Tempo fa ho cominciato a immaginare l’essere come un oceano. E sono diventato un navigante. L’oceano è quello che c’è – ovviamente. Ma soprattutto quello che avviene.
Anche stamani sono andato nel bosco. E mi domandavo cosa mi stia regalando il bosco. Mi facevo un sacco di domande, questa mattina. Per esempio, che cos’è la città e i suoi traffici e gli affari. Mi domandavo questo, dal punto di vista del bosco. E cos’è la mia impresa? Lo domandavo al bosco.
A un certo punto ho capito che il bosco mi regalava l’incanto. Di nuovo l’incanto.
Max Weber scriveva che il mondo moderno, con la sua razionalità, la sua tecnica, il suo stile di vita, ha perso l’incanto. Non è più un mondo incantato.
Ecco – mi dicevo – cosa trovo nel bosco: di nuovo l’incanto.
Le charme du Temps.
Navigatore dell’essere. L’ho chiamato «ontonauta».
Un tempo, dopo aver dato fondo a una lunga serie di “no”, ho deciso di essere un “sì”. Tutto è cambiato. Ora sono un “sì”. E l’oceano dell’essere si dilata ai miei fianchi e offre orizzonti aperti.
Io amo gli umani, e la scienza, e la tecnologia, e la città. Ma la mia fonte è accessibile soprattutto nel bosco. Il bosco m’insegna che la natura, il corpo, il desiderio, hanno radici profonde. E io lavoro il bosco. Non lo lascio selvaggio. La cultura per me è lavorare il bosco.
Il bosco mi dice che la natura ha ancora segreti che la cultura può scoprire e mettere a portata di mano. Il bosco mi suggerisce l’idea che tutto ciò che fa la mia casa, il mio lavoro, il mio vestiario, la mia alimentazione è bosco coltivato.
Io vado nel bosco a sentire la fonte. Ma il bosco è sempre con me.
L’ontonauta avverte lo charme del Tempo. Il tempo è l’Essere che avviene.
NOTIZIA.
L’amica Antonella Lucato presenta il suo nuovo libro, a Milano.
Mondadori Multicenter
Via Marghera,28 – Mi lano
MARTEDì 23 MAGGIO 18.30
AUDITORIUM – SECONDO PIANO
Info 02 48047401 – ingresso libero
Antonella Lucato
presenta l’incontro
“TROVA L’INDOVINO CHE E’ IN TE”
in occasione della presentazione del libro
Vedere oltre l’Apparenza
L’autrice proporrà alcuni esercizi pratici per trovare l’indovino dentro di sè, risvegliare istinto e intuito, potenziare la propria sensitività. Dentro ognuno di noi esistono incredibili facoltà a cui spesso non si attinge o su cui non fa abbastanza affidamento. Istinto, intuito, sensitività sono risorse preziose da attivare, potenziare, rispettare. Così come segni e coincidenze appartengono alla sfera del sentire, facilitano la comprensione di tutto ciò che è nascosto dietro le apparenze.
Categorie: Eugenio Guarini