Activia!

Guarini Newsletter


il sito: www.eugenioguarini.it


Activia!


Scusa se mi esprimo in maniera sgarbata.
È un pensiero del bosco.
In questa newsletter sostengo che un problema della nostra cultura occidentale è “andare di corpo”.


Non so se esistono indagini sociologiche in proposito. Ma già dalla pubblicità – assommata alle conoscenze personali – viene un messaggio indicativo: la gente che va di corpo bene è piuttosto rara.
Nell’organizzazione della vita e del lavoro che ci caratterizza, andare di corpo dovrebbe poter essere messo in agenda, diciamo: alle 7.45 andare di corpo, come si scrive: alle nove e 45 incontrare l’ingegner Galassi per la faccenda “etichette”.
Ma andar di corpo è un po’ come il sesso: non lo ottieni a comando. Devi avere la pazienza di attendere che avvenga. E sembra che attendere il tempo che qualcosa avvenga sia una faccenda che stride di fronte alla volontà di programmazione dell’esistenza.


Eppure è facile – con la mente – comprendere che senza andare di corpo per bene i pensieri e le azioni che sviluppiamo rischiano di uscire fuori piuttosto inquinati.


È un po’ rozzo?
Ma tu l’hai capito.


Io lo capisco lavorando nel bosco. Il rapporto con la natura è compromesso. Non si tratta tanto di salvare l’ecologia, ma di ristabilire un contatto con la natura. Di pensare alla cultura come prolungamento della natura, come la continuazione dell’opera della natura nel mondo umano. Perché se c’è questa distanza, la cultura s’inquina.
Che cultura può nascere da persone che non vanno bene di corpo?


Noi tutti, oggi, pensiamo, contemporaneamente, a stare in salute, guadagnarci da vivere, realizzare le nostre aspirazioni, avere l’amore, divertirci, ricercare, rispondere con responsabilità ai nostri impegni, migliorare le condizioni del paese, far fronte all’incertezza…


Alcuni di noi si chiedono cosa significhi tutto questo.
Altri si danno da fare per inventare interpretazioni della vita che consentano di… vivere.


Molti passano una vita intera a lamentarsi.
Alcuni decidono che è ora di cambiare strada, tanto per provare.
Molti sono scossi da eventi che hanno tagliato corto con le garanzie e le aspettative. E si devono rimettere in gioco.
Altri, la disperazione spinge a inventare.


La vita è caotica, complessa. Le cose che capitano possono sorprenderci, demolire le credenze, suscitare entusiasmo o panico.


Nel bosco io penso a tutto questo.
Mentre faccio aiuole. Mentre faccio panche. Mentre faccio tavoli. Mentre pulisco e strutturo aree di territorio.
Nel bosco io so che sono piccola cosa.
Mi graffio e mi taglio le braccia.
So che sono piccola cosa.
So anche che ognuno di noi è un frammento di una vita umana d’insieme. Siamo tutti una stessa famiglia. Anche quando ci tagliamo le giacche a vicenda. Anche quando ci bastoniamo.


Potrei dire: andiamo a cercare la guida in grandi tavole della legge.
Nel bosco, mi viene da dire: organizziamo la vita attorno a un andar bene di corpo.
Un rapporto con la natura, che rimetta a posto le cose.
In maniera da sentirlo. Da esserlo.
E riprendiamo in mano i nostri lavori – quelli del guadagnare da vivere, dell’esprimere noi stessi, del contribuire al miglioramento del mondo, quelli dell’amore, della responsabilità che abbiamo sottoscritto… – riprendiamo i nostri lavori come gente che pensa dopo aver imparato ad andare bene di corpo.


NOTIZIE
IL LINK DI ANDREA RONDANINI
Andrea ha incominciato a dipingere. Forse io ho dato un contributo a questa decisione – lui dice questo. Sua sorella gli ha creato un sito (
www.andrearondinini.it). I suoi quadri mi piacciono molto. Sono un’esplosione di colore. E la sua creatività è fresca. Ve lo segnalo.


Fine settimana a Bologna
Il 5 e 6 maggio sarò a Bologna per partecipare a Arte sotto i portici.
Andrò a cambiare i quadri da Aqtua in Via Calori. Vedrò gli amici che da tempo non vedo.

Categorie: Eugenio Guarini