Sabato 9 Settembre 2017

Sono andato a camminare in campagna abbastanza presto. Ho ignorato il cielo fosse coperto e le previsioni che annunciavano pioggia. Ho bisogno di questa passeggiata meditativa mattutina. Serve per coltivare il sogni. I sogni sono come certe piante. Se non li annaffi regolarmente avvizziscono. E io rivitalizzo le mie piantine interiori passeggiando in solitaria, nelle campagne canavesane, notes e pennarello in mano.

Mi vengono idee. Le trovo lungo il sentiero. Mi raggiungono a caso. Mi sorprendono. Se il gusto è buono, le annoto. Mi aiutano a vivere. So che la qualità della mia esistenza dipende in larga misura dalla mia iniziativa. E qui c’è una sola regola: lavora!

Ho deciso di lavorare con calma, addirittura con lentezza. Ho visto che le cose le digerisco meglio. Hanno il tempo di colare a fondo. E mi nutrono. Sono stato indotto a pensare alla vita quotidiana. Che è come i prati che avevo davanti. A guardarli a distanza dicono poco, qualcosa di generico. Ma se mi chino e li osservo da vicino, si rivelano un universo infinito in miniatura. La vita quotidiana mi appare come una miniera a cielo aperto. E vedo il mio lavoro creativo come il lavoro che rende ciò a cui si applica interessante e gustoso, in qualche modo gli conferisce quell’aura di sogno che lo rende a entrare nella mia storia personale come un evento significativo.

E allora mi piace assumere l’atteggiamento che avevo da bambino ed ero incline alla meraviglia. Mi piacevano le fiabe in cui il protagonista poteva ricorrere, nella sua avventura, all’aiuto di doni magici. E così ne ho raccolti alcuni, trovati lungo il cammino. La mia amica Gemma, che è poeta, mi ha confermato che sono le più belle favole quelle in cui una noce regala un potere superiore, o strofinando una lampada un genio viene in nostro soccorso.

La giornata è stata feconda. Non so cosa sia la noia. ho fatto un paio di quadretti e un collage.

Sono andato a curiosare la incantevole creatività di Keri Smith e la forza immaginifica di Corita Kent. Entrambe mi ha dato molto. Le ringrazio con uno schizzo veloce.

A presto!

 

Categorie: Eugenio Guarini