Essere vivo

Generalmente sono un tipo scherzoso. Capitano anche a me momenti di sconforto e sono assalito ogni tanto da qualche paura più o meno fondata. Ma generalmente ho un buon carattere e la tendenza a prendere tutto con filosofia. Soprattutto ho un gusto sfrenato per la gioia: la gioia di essere vivo e di avere parte di questa immensa sorprendente e misteriosa faccenda che chiamiamo vita. Mi sento parte dell’avventura e ho una voglia infantile di fare la mia parte. E la intendo per lo più come partecipare al gioco. Per questo amo l’allegria e la creatività. La sorpresa e l’avventura. Per quel che concerne le mie relazioni pubbliche ho deciso di condividere questa gioia quotidianamente, in un modo o nell’altro. Ho l’idea che sia una cosa buona. Soprattutto sono convinto che portare in giro un muso lungo e orecchie penzoloni non serva proprio a nessuno. Anche se vedo che molti amano farlo. Ma forse mi sbaglio: a qualcuno lamentarsi fa bene. La vita è paradossale. Se ne vedono di tutti i colori. E se ne sentono… sto pensando ai notiziari della radio e della televisione. A maggior ragione è necessario condividere il buono spirito della buona volontà. È qualcosa di straordinario che a fronte di questa valanga di cattive notizie ci siano persone che sappiano mantenere alto il profilo della gioia di essere ivi, perché intravedono tutto il bene che si può fare a essere vivi, a sfruttare le risorse che abbiamo per migliorare e modellare il pezzo di mondo che abbiamo a portata di mano. Essere vivi vuol dire proprio questo: poter fare un casino di cose bellissime.

Categorie: Eugenio Guarini