Il backstage è la parte più interessante.

Ho fatto l’insegnante nei Licei e non lavori manuali ma ho sempre saputo che senza la manualità anche il lavoro mentale non funziona bene, almeno in me. Da quando mi sono deciso per la via dell’artista ho sempre cercato di stabilire sinergia tra la manualità (e più in generale il corpo) e il lavoro della mente.

Nel piccolo alloggio dove lavoro ho tenuto distinti, ma vicini, due spazi operative. Uno è la sala grande (originariamente il salotto), dove ho una sorta di laboratorio. Non solo per dipingere ma anche per alcune pratiche manuali senza le quali non riuscirei neanche a pensare (collage, mappe mentali, disegni, schizzi, e cose del genere). In quella che doveva essere la camera ho sistemato gli strumenti più mentali: i libri, il Mac con la tavola grafica. È il luogo dove il pensiero trova la forma del testo, del post per i social, del Blog, e della comunicazione on line con gli amici e più in generale la rete. Qui, vicino alla porta (ma non c’era altro spazio), una tastiera per i miei allenamenti musicali. L’alloggio, che risulta più un laboratorio pensatoio con cucinino e brandina, rifletti i tre campi principali dei miei interessi. Non c’è nessuna priorità tra loro. Fanno parte di me. Contribuiscono tutti e tre alla qualità della mia esistenza. Insieme alla passeggiata del mattino, alle fotografie che scatto quando incontro la natura.

Nella mia visione delle cose non è importante solo il prodotto finale ma, soprattutto e probabilmente anche di più, il processo creativo nel suo insieme, che contempla una marea di cose, di pratiche, di accorgimenti. E, quanto al prodotto finale, molto spesso (stavo per dire: perlopiù) non so neanche definire dove si trovi. M’interessa molto di più il processo perché esso viene a coincidere con la mia esistenza nel suo intero. E degli artisti che incontro, sarei molto curioso di conoscere, oltre ai loro prodotti, il loro modo di lavorare, le condizioni materiali, le pratiche, con cui cercano l’ispirazione, elaborano le idee, mantengono fresca la vitalità creativa. Insomma il backstage è forse la parte più interessante del lavoro d’artista.

Categorie: Eugenio Guarini