Sogni ad occhi aperti e realismo

Le parole. Amo la parola. Ho sviluppato un culto vero e proprio per la parola. Scrivo in continuazione. Preferisco le frasi brevi. C’è di più: ho trovato il modo di diventare le parole che dico. Dico le parole in modo da diventare ciò che significano. È un’esperienza magica. Posso dire: “Ora sono calmo”, e lo divento all’istante. Posso dire: “Sono un grande pensatore”, ed entro nell’universo dei grandi pensatori. Posso dire: “Io sono gioia di vivere”, e il cuore pulsa di entusiasmo.

donna Modi

E poi ci sono i sogni ad occhi aperti. Amo passeggiare in solitudine, in qualche spazio boschivo. Conosco tutti gli angoli solitari del Canavese. Vi vado di mattina presto. Solo qualche runner testardo vi transita. E prima che le donne portino i cani a passeggio. E cammino adagio, fantasticando, sognando ad occhi aperti. Il mio desiderio prende forma, diventa un film in cui entro a piè pari. Ed è la mia dimensione. Tutte le energie buone arrivano a disposizione.

Bisogna aderire alla realtà? Certo. Nessuna fuga nelle illusioni? Non una fuga, un’ascesa, per poi ritornare. Quando torni da quei viaggi porti dentro qualcosa che assomiglia a un potere.

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E c’è dell’altro. Ho parlato con un amico che pratica il Parkour. Mi diceva: “Man mano che fai i tuoi percorsi in città, ma mano che hai studiato gli ostacoli e hai trovato il modo di superarli, ti accorgi che la città cambia, non è più quella di prima. La realtà non è un dato fermo, assoluto. La realtà è ciò che ne fai nella tua storia, nella tua avventura personale”.

Questo è il modo di essere realista del poeta, dell’artista, del sognatore, del visionario. I suoi sogni partoriscono azioni vere. Le cose entrano nei suoi sogni e cambiano il senso. Opportunità nascoste che lo sguardo prosaico non vede vengono scoperte dallo sguardo del poeta nelle pieghe segrete e mansuete del mondo. L’immaginazione dell’artista lievita la pasta densa delle cose.

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Categorie: Eugenio Guarini