Una socialità liquida in rete tramite il disegno
Nell’immagine: Il ritratto di Mee Diya,
illustrator and painter, graphic designer iraniana.
Il disegno, accolto con gioia da Mee Diya (che significa “Dimora dei Medi”)
è poi diventato anche un quadro acrilico di un metro per un metro.
Una pausa di riflessione creativa mi ha messo di fronte al desiderio di dare una svolta alla mia attività. Insomma, ho sentito che è il momento buono per fare le cose in un altro modo, sfruttando quello che mi riesce abbastanza bene e facilmente.
Credevo di aver già fatto la mia svolta creativa nel 1997, quando, dopo trent’anni di insegnamento della Filosofia nei Licei, mi ero deciso per la vita d’artista nel campo della pittura. È stata infatti la più bella avventura – e anche fortunata – che avessi mai realizzato. In diciassette anni la mia produzione ha raggiunto i duemila pezzi e ho venduto quasi milleseicento quadri, battendo vie non tradizionali, da outsider.
Negli ultimi tempi si è fatta avanti l’urgenza di operare dei cambiamenti, senza abbandonare la pittura, che continua ad essere il canale forte della mia espressione, ma allargando il linguaggio ad altri settori con altri strumenti.
A spingermi verso il cambiamento cui alludo, che è tutt’altro che già definito in tutti i dettagli, sono state un paio di circostanze.
La prima è che ho scoperto quanto sono efficaci e facili da usare i programmi semplici di disegno digitale. Un vero spasso per uno che ama disegnare ed eliminare ogni forma di attrito che rallenti l’esecuzione.
Disegni realizzati con Paper 53 sull’Ipad.
Copie di quadri famosi, nel primo si riconoscerà la citazione di Van Gogh.
La seconda consiste nel fatto che con i prodotti del disegno digitale distribuiti a piene mani su Facebook sono entrato in un baleno in contatto con le persone più diverse in ogni angolo del mondo. Anche con quella parte di mondo come la Corea del Sud, l’Iran, il Giappone e Taiwan, dove il traduttore automatico non ti mette in grado di afferrare i commenti e ti resta solo la possibilità di indovinare. Insomma si è estesa con una rapidità incredibile l’area degli amici, interessati al mio lavoro e con i quali lo scambio potrebbe risultare molto promettente.
Disegno ritratto di Shiga Ho, Corea del Sud.
Sulla sua bacheca quasi ogni giorno un quadro d’autore,
che rivela un gusto e un amore per l’arte non comune.
Spiga Ho non lascia un giorno senza mandarmi il suo apprezzamento
e chiedermi qualche disegno. come quello del suo gatto.
Cos’è successo, in concreto?
Con l’App Paper 53 caricata sull’Ipad, ho incominciato a fare disegni di varia natura (versioni personali di quadri di autori famosi, disegni estemporanei en plein air di paesaggi, illustrazioni di vaneggiamenti erotici, cartoons con tanto di fumetto e battute…) e li ho riversati sulla mia bacheca Facebook.
Di solito prima mettevo l’immagine del mio ultimo dipinto su tela con un breve testo di riflessione, che veniva regolarmente commentato da brevi post degli amici affezionati. Questi disegni hanno attratto l’attenzione di numerosissime altre persone che si sono aggiunti alla rete di amicizia. Moltissimi giovani artisti di ogni nazionalità sono stati attratti dalla novità e dalla freschezza di questi lavori, dall’Estremo Oriente al continente americano.
Il processo di attrazione è divenuto una vera valanga quando ho deciso di regalare ogni giorno a qualche amico e soprattutto alle amiche un disegno ritratto scegliendo tra le foto del loro profilo.
Nell’ordine:, Pascaline Brodeur, scrittrice californiana di origine haitiana, Isabella Edoardo Siviero che lavora al Ministero della Salute a Pretoria, Bellissima Fransisca anestesista nell’Ospedale di Algeri, due artisti coreani di cui non so trascrivere il nome, Véronique fotografa di origine canadese di lingua francese.
Sono nati degli scambi in inglese e francese e spagnolo, dove riesco a barcamenarmi alla bene meglio, altri in coreano cinese iraniano arabo egiziano tailandese e via discorrendo, dove affidarsi al traduttore automatico immette nel campo dell’interpretazione fuggente. Nell’insieme di questi scambi intravedo l’opportunità di condividere stimoli e consigli di estrema utilità in svariati settori d’interesse tra i quali sono possibili sinergie.
Immediatamente mi sono state richieste copertine di libri da parte di autori che stavano per pubblicare.
La fatica di vivere, di Massi Dicle, che è appena uscito. E il secondo libro è di Rita Cioce, indirizzato alle aziende agricole del Salento allo scopo di avviarle al Web Marketing.
La situazione mi appare come troppo attraente e gravida di promesse perché io la trascuri. Sono convinto che si tratti di uno di quei vantaggi creativi che la rete rende possibili e vorrei, con la collaborazione dei miei interlocutori, battere questa strada, dove il linguaggio del disegno, aggiunto alla potenza della parola acquista un significato nuovo, calzante e stimolante.
Categorie: Eugenio Guarini