La Gioia di Vivere
Sul tavolo, smalto su tela, cm 100 x 100, è il quadro allegato. Puoi vedere la mia Galleria cliccando qui.
La Gioia di Vivere.
Poi venne il momento in cui mi resi conto che ciò che desideravo di più era la gioia di vivere. E che questo dipendeva in gran parte dalla capacità che avevo di aprire le porte e le finestre alla gioia stessa, che era già là, da qualche parte, in attesa che mi decidessi.
Se un giorno il mio paese era immerso nella nebbia, prendevo l’auto e mi spostavo verso la montagna e ritrovavo il sole. Mettendomi d’impegno mi son fatto una piccola competenza negli espedienti per trovare la gioia dentro tutte le cose che toccavo, e nel modo di fare ogni cosa. Erano cose alla mia portata. Costavano niente in denaro.
Mi dedicavo ovviamente a ciò che mi piaceva di più (dipingere, scrivere, comporre musica, parlare a tu per tu con le persone… camminare da solo chiacchierando col Dio Ignoto). Quando capitavano situazioni che non mi piacevano, svicolavo se possibile. Se l’operazione non riusciva mi lasciavo scivolare addosso le cose senza assorbire niente. Cambiavo improvvisamente discorso, facevo il folle, mi mettevo a danzare.
Rinnovavo quotidianamente l’immagine dei miei sogni e li affidavo alla Vita. Non volevo tempi di attesa senza far niente: mi esercitavo costantemente in qualcuna delle mie attività predilette.
Sentivo molto il fatto che si muore, si soffre, e si uccide. Non sapevo cosa pensare e dire per queste cose. Speravo che il fatto di restare nella gioia di vivere fosse il mio piccolo contributo al miglioramento del mondo.
Quelle della Verità e del Bene erano strade difficili da percorrere per me. Più facile mi sembrava la strada della Bellezza. E ho scelto quella. Nella speranza che alla fine mi porti più facilmente a trovare il Vero e il Buono quasi senza accorgermene.
Più o meno le cose stanno in questo modo.
Categorie: Eugenio Guarini