Non siamo manichini
In vetrina, ma non manichini
Siamo sempre in vetrina e ci piace starci. Ma non siamo manichini.
Siamo noi stessi i primi osservatori (contemplatori) di noi stessi. È la strategia che si è imposta per tenersi sotto controllo, per sviluppare ed esercitare costantemente i nostri talenti. Perché vogliamo migliorare costantemente.
È la nostra vita individuale, la nostra storia oggetto della nostra cura costante. Godere la vita è quasi totalmente godere di noi stessi, il piacere di sentire.
La vita è un fluire incessante (vita liquida) ma fatta di attimi potenzialmente infiniti ed eterni. Stiamo imparando a valorizzarli uno dopo l’altro, senza perderne alcuno (e a liberarci senza imbarazzo di quelli già consumati).
Riusciamo a vedere il potenziale immenso di ogni situazione. Il presente è pieno di futuro possibile.
Nella mancanza di certezze e rassicurazioni esterne, siamo impegnati a credere comunque in noi stessi: nella capacità di attrarre la fortuna in forza della nostra stessa fede. Il desiderio di desiderare è l’oggetto più vero del desiderio stesso.
E non è assolutamente obbligatorio che tutto questo si traduca in vuoto di senso, di valore, di amore, dedizione, solidarietà.
Credo piuttosto che stiamo cercando attivamente nuovo forme di senso, di valore, di amore, di dedizione, di solidarietà.
Lo spirito liquido del nostro tempo fa morire rapidamente vecchie istituzioni di stabilità e sicurezza. Ma proprio per consentire allo spirito di avventura esistenziale di esprimersi aspira a nuove forme di sostegno e solidarietà, snelle, leggere, sensate, creative, originali.
Il nostro tempo scatena idee e ha assolutamente bisogno di idee.
Pensare è diventato assolutamente urgente. Il cuore stesso dell’avventura.
Categorie: Eugenio Guarini