Ancora sulla sabbia

Fascino del volo a due (immagine di un effimero quadro sulla sabbia)


Ancora sulla sabbia.


… C’è sempre la possibilità di prendere sul serio i tratti che il moralismo stigmatizza. La liquidità di questa società, per esempio, assumendolo come valore e estrapolandone tutti i presupposti di validità.


E l’incertezza – L’ho già fatto e intuito quando ho pensato: se non ci sono certezze, si può inventare e vedere quel che succede. E nell’inventare sono libero di allinearmi con il mio desiderio di fondo.


Disegnare sulla sabbia non è forse come costruire una casa sulla sabbia? Tutto il contrario di ciò che abbiamo desiderato nell’era della proprietà privata e dei beni immobili.


Anche i pensieri abbiamo cercato di fissare tramite la scrittura. Verba volant scripta manent. Anche se il pensieri scritti vengono in qualche modo irrigiditi.


Cosa rimane di questa pittura sulla sabbia? Una foto. E la sabbia stessa. Così fluida da rendersi disponibile per nuove forme.


Ma rimane anche altro ed è questo l’importante. Quello che resta e dura, e anzi cresce, è la capacità sviluppata di rispondere alle macchie della sabbia con nuove forme compiute e significative.
Cioè rimane il soggetto (accresciuto). Il soggetto che sa fare qualcosa meglio di prima.


Non c’è bisogno di conservare, da questo punto di vista, non più di quanto ci sia bisogno di conservare il menu, o anche solo il ricordo del menu, quando si è consumato un buon pranzo. Il menu può essere dimenticato e il cibo distrutto, se si è trasformato in sostanza e sangue del soggetto. La stessa logica vale per l’epoca della modernità liquida.


Tutto può andarsene, lasciandoci leggeri e liberi, basta che si sviluppi – nel traffico con l’effimero – la permanente capacità del soggetto di intelligenza e creatività. Omnia mea mecun fero.


Questa sembra la legge dell’epoca di Internet, e del consumismo (nel senso che tutto si consuma in fretta e passa). E io non mi sento male in questa leggerezza dell’essere – a differenza di Kundera che la sentiva ancora insostenibile. Mi sembra che mi consenta un nuovo grado di libertà. Ma, naturalmente, non ogni leggerezza è libertà.

Categorie: Eugenio Guarini