Avere una storia

Fuggire la luna. Acrilico su tela cm 100 x 100. Della Collezione Donne e Luna


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Avere una storia


Percorro con una certa consapevolezza la mia storia. Mi piace avere una storia. Desidero avere una storia per sentire che la mia vita ha un senso, una direzione di marcia, che raccoglie il susseguirsi dei giorni e l’alternanza degli eventi.


Avere una storia sembra rendermi più ricco come persona. Non voglio limitarmi a commuovermi o eccitarmi alle storie lette, viste, sentite, per poi rientrare in una dimensione piatta. Voglio avere io la mia storia, con tanto di colonna sonora. So che c’è questa possibilità.


Avere una storia viva e avventurosa è essere impegnato, in qualche modo, in una ricerca. Risponde a quella sorta di inquietudine di fondo che mi abita e che mi spinge a uscire dall’esistente, a non rimanerci intrappolato.


Avere una storia come ricerca è il modo di esprimere la domanda che io sono. Non sono tanto una risposta quanto sono piuttosto una domanda. Ricercare e domandare è la stessa cosa. E la forma di questo domandare è una storia-ricerca.


L’oggetto del desiderio non è chiaro, limpido fin dall’inizio. La ricerca s’innesca anche se il suo oggetto è oscuro. Una delle aspirazioni della ricerca è scoprire che cosa si vuole veramente, in fondo. Conviene immaginare che l’oscuro oggetto del desiderio si disveli gradualmente nel corso della storia, assumendo forme che evolvono, che si concatenano l’una con l’altra in maniera spesso sorprendente. Le metamorfosi del desiderio fanno parte della sorpresa della ricerca, del gusto dell’avventura.


Strettamente intrecciata con la storia esteriore, con le cose che si fanno, c’è una storia interiore, le conquiste che riguardano il vedere, il sentire, il desiderare, la consapevolezza, la gestione degli umori, gli atteggiamenti positivi dell’animo… E’ proprio l’intreccio tra interiore ed estriore che rende speciale, unica, la propria storia. Che la sottrae alla banalità dei semplici fatti.


Raccontare le nostre storie è il luogo privilegiato della comunicazione che nutre, che stimola, che apre gli orizzonti e ci fa uscire dal banale. È il luogo dove possiamo scoprire lo spirito del tempo e le grandi idee che ispirano il cambiamento.
È anche il luogo dove nascono amicizie sane, solidarietà consistenti, e si creano premesse per l’azione costruttiva del futuro.

Categorie: Eugenio Guarini