Un paio di sandali

Il mio paio di sandali


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Un paio di sandali


A volte tutto quello che serve per esplorare il mondo e andare incontro all’avventura è un paio di sandali.


Penso spesso che la vita e il mondo – sì anche il mondo con tutti i suoi casini – è una miniera inesauribile di esperienza. L’idea di essere un esploratore incuriosito della vita mi esalta, per se stessa.


Passeggiando lungo il lago quando ancora non c’è che poche persone mi viene da urlare: “Sono qui, esisto! Sono pieno di passione! Vivrò una vita coraggiosa e straordinaria!”


In quei momenti vedo con maggiore chiarezza le immense possibilità, con i miei piccoli poteri, di provare un’intensa appassionata gioia di vivere… senza far niente di speciale.


Il potere di vedere le cose, tutte le cose, da quel punto di vista!
Non è accettare gli aspetti negativi, né ignorare la realtà del mondo: niente di tutto questo.
Significa cogliere il più possibile la grazia racchiusa in ciò che mi circonda.


Questa positività non è cambiare il mondo, superare i conflitti e le contraddizioni che lacerano la società.
È una cosa più modesta: consente di essere più vivo, più operoso, più flessibile, più spontaneo, più creativo…


Quando leggo le spy story, o sento il telegiornale, sono impressionato dalla forza mastodontica di chi detiene il potere delle armi, del denaro e dell’informazione… Ne vengo intimidito e, per un momento, mi sembra di non essere niente e nessuno, a confronto.


Poi mi scuoto e ripenso alla capacità che ho di trasformare la mia passeggiata attorno al lago in un percorso terapeutico e nutritivo, in un impasto illuminante di pensiero e respiro, in progettazione alternativa di stile di vita, in training di consapevolezza e conoscenza dei miei bisogni e desideri profondi…
Riconosco che il mio Dio è un Dio delle piccole cose e che ho tutto il potere necessario per avere una vita vera in questi spazi.


Che è sufficiente questo paio di sandali!


Notizia.
Il 14 e il 15 (Ferragosto) espongo nel Teatro di Alpette, nel corso del “salotto” organizzato dalla Comunità Montana Valli Orco e Soana.
Ho deciso di portare le “mie donne”.
Sono conosciuto come “il pittore delle donne”. Non è abbastanza se non si aggiunge che le mie sono “dolcissime donne selvagge”, che hanno scelto l’intensità per vivere al massimo della pienezza.

Categorie: Eugenio Guarini