Mettere aria nelle cose
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Mettere aria nelle cose
Mi sveglio alle tre e mezzo. Ho dentro una certa musica.
E un’espressione che ho sentito da Renzo Piano: mettere aria nelle cose.
Vorrei saper suonare, comporre sinfonie. So niente di musica. Troppo poco! Ma non demordo. Provo a fare musica con le parole. Mentre studio. Non dovrebbe essere impossibile. Le parole sono sonore. Si battono su una tastiera. Le parole si sentono. In qualche modo, cantano.
Un metodo, una tecnica? Un modo di procedere che produca un testo musicale, molto musicale? Che so io?… So che nei momenti di ispirazione ci scivolo dentro senza pensarci. Viene da sé.
E in qualche modo è all’ispirazione che voglio andare incontro. Parola difficile. Impossibile perfino a pronunciarsi. Però contiene un rimando a qualcosa di etereo, di aeriforme. Corrisponde a ciò che mi ha catturato nell’espressione citata: mettere aria nelle cose. Mettere aria nella vita. Renderla leggera. In maniera che possa volare.
Cos’è un’ “aria” in musica?
Per molte persone il senso della vita non è pesante. Al contrario. È un sentire leggero. Come un lievito che solleva la pasta del mondo, la rende parente del cielo.
E una colonna sonora non avvolge le azioni, non le contiene, non le incarta: le solleva.
E so che mi domando da sempre come si fa a rendere musicale il lavoro, a renderlo leggero, a farne poesia, un’aria?
Mettere aria nelle cose: è il richiamo. Lo stimolo. Una metafora? Qualcosa che si sente. Ascoltando.
Se è una musica quella che cerco, è l’arte dell’ascolto che devo sviluppare.
Come quel ragazzino de “La musica nel cuore”.
Ascoltare la musica e seguirla.
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