Andar per mare

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Andar per mare…


Metto mano alla tastiera e sembra tutto come prima.
Ma non è così. La malattia e quello che l’ha accompagnata ha mutato la situazione.
Mi piacerebbe dirlo rapidamente e in modo calzante.
Prima ero uno che da una decina d’anni si era messo a fare il pittore per vivere libero a modo suo e che raccontava la fierezza di questa decisione con l’intenzione di sostenere analoghe decisioni in coloro che s’interrogavano sul senso del loro lavoro.
Avevo coniato l’espressione “Da qui a lì” per indicare il passaggio coraggioso dalla paura alla determinazione e l’espressione era diventata il titolo di un libro in cui avevo raccolto pensieri maturati in anni d’avventura.
Sembrava che coniugare la necessità di pagare le bollette e la capacità di vivere il proprio sogno di libertà fosse una cosa acquisita. E che fossero chiariti i punti fondamentali in cui la decisone (da qui a lì) si articola.


Dopo questa malattia, quella prospettiva appare appannata, incompleta e incerta. Non solo la scoperta della mia fragilità fisica ma anche una consapevolezza nuova della mia confusione mentale.
Quell’ispirazione che prima si precipitava immediatamente nelle mie mani non appena le mettevo in moto è latitante.
E se rivolgo a me stesso la domanda che spesso indirizzo agli altri: “qual è il tuo sogno?” trovo estremamente difficile rispondere con chiarezza e verve.


Tutto ciò mi fa sentire come sbalzato fuori dal guscio di una storia e alla ricerca di un’altra storia. Qualcosa è mutato e si tratta di andare avanti, di andare oltre – qualunque cosa voglia dire.


Ho voglia di farlo.
Ogni giorno che passa sento le forze che tornano.
Ho smesso di fumare, cammino due ore al giorno, voglio perdere un po’ di peso per essere più leggero.
Mi viene in mente quello che diceva un filosofo. Vi sono tre tipi di uomini: quelli vivi, quelli morti e quelli che vanno per mare…
Mi piace pensare di appartenere a quest’ultima categoria.


NOTIZIE
All’Aperifilm.
Ieri sera sono uscito per la prima volta da quando mi sono ammalato. È stato piacevole rivedere Federico. È un conduttore molto bravo. Ho riportato alcune foto della serata. Se ti fa piacere vederle basta cliccare qui.


Cristina si è sistemata a Bologna.
Sono contento e voglio ringraziare Luciana, Monica e Cati che l’hanno contattata e hanno offerto il loro sostegno. Che bello avere amiche come voi.

Categorie: Eugenio Guarini