Post industriale…

Guarini Newsletter


www.eugenioguarini.it


Il quadro: Parfois la lune, acrilico su tela cm 100 x 100. Vuoi dare un’occhiata alla mia Galleria? clicca qui.


Post moderno…


Ho fatto la doccia al cervello questa mattina.


Fin dalle prime luci dell’alba ero intenzionato a iniettare freschezza dentro questo sistema dolorante nelle gambe e nei piedi – gli occhi e le gambe hanno cominciato a invecchiare insieme!
E ieri ho segnato sul calendario il mio sessantasettesimo compleanno.
Per questo nuovo anno di vita ho propositi folli.


È anche il decimo anno di questa intrigante avventura da artista.
Mi sembra un anno decisivo per quello che il mio sogno contiene. Almeno, me lo raffiguro in questo modo.


Poi, la giornata è sempre zeppa. E non sono tante le ore in cui riesci a mettere in fila indiana i tuoi pensieri, abbastanza da dipingerti uno scenario rassicurante.


Dopo i pasti mi ritrovo regolarmente con una certa sonnolenza che poco si concilia con la lotta contro i dragoni. Voglio dire che se mi mettessi a leggere un libro, a mala pena noterei i congiuntivi.


Anche se le mie congetture fanno acqua, nella pancia sento una gran voglia di gustare ogni momento di questa esistenza. Non dipende certo da un mio proposito. È piuttosto un dato di fatto.


Mi rendo conto che sto mettendo a fuoco – con il pensiero – gli aspetti essenziali di un approccio personale all’esistere. So che non si tratta di filosofie generalizzabili. Ma credo di poter dire che ogni cristo ha il diritto di darsi da fare per inventarsi la propria maniera di vivere.


La mia – almeno idealmente – è tutta racchiusa nel mio modo di dipingere. Sembra che nella pittura, senza tante teorizzazioni, abbia raccolto le intuizioni migliori di quello che io posso fare per darmi un’esistenza che abbia un suo gusto. Ho perfino provato a esemplificarlo scattando alcune foto durante l’esecuzione di un paio di quadri. Ho messo due file che si possono scaricare nell’area download del mio sito. Si chiamano “Una strategia di pittura creativa”. Puoi dargli un’occhiata se ti va. Basta cliccare qui e scaricarli.


La faccenda del gusto viene sempre più in primo piano.
Mi sono reso conto che quando leggo i libri che parlano di dove va il mondo non mi preoccupo affatto della questione dell’attendibilità dell’autore e delle tesi. Se trovo qualcosa che mi piace, lo faccio entrare in circolo. Basta che mi metta in moto il cervello e che apra gli orizzonti e per me va bene.


È senza dubbio un modo poco ortodosso di leggere i saggi. Ma io leggo i libri come le capre brucano l’erba. Se c’è sapore e sostanza, è tutto. E vado fino alla radice.


Ieri è venuta a trovarmi una cara amica che fa il critico d’arte. È stata molto generosa nell’apprezzamento dei miei lavori. E poi abbiamo parlato delle cose del mondo dell’arte. Vale a dire che l’ho ascoltata, perché è lei che ci paswseggia dentro.
Mi dice che la pittura è già stata esplorata in lungo e largo. È difficile tirarci fuori qualcosa di nuovo. Piuttosto è nel settore dell’arte virtuale che la ricerca si ringalluzzisce.


Io, gli aggeggini tecnologici li ho sempre apprezzati. Infatti ho un sito e scrivo regolarmente al computer. So anche tirar fuori delle cosette simpatiche manovrando con Paint. Certo non sono in grado di mettere in piedi un  gioco virtuale interattivo…
Dunque, per l’arte, ripiego sulla spatola e il pennello.


Roba di un’altra epoca?


A dire il vero ho sempre pensato che la moderna teconologia, soprattutto quella digitale, ci consente di liberarci del peso della società industriale per ritornare ad alcuni comportamenti del passato – la società agricola, mi pare – senza però i limiti della scarsità che la caratterizzava.
Magari, col mio ritorno al pennello e alla tela significo qualcosa del genere.


Molti che fanno impresa, oggi, si ritirano in campagna o sulle colline per godere i benefici di un contatto diretto con la natura e attrezzano la loro casa di tutta la strumentazione digitale che consente loro di operare nel mondo. E questo mi sembra una bella cosa.


È difficile fare un massaggio via e-mail. E nessuno si preoccupa di farlo. Tuttavia il fatto che cresca il numero di quelle persone che si dedicano al massaggio in quest’era post-industriale torna a riprova che un certo ritorno al passato non va certo in conflitto con la post modernità.


Le filosofie che inondano la nostra epoca post post post moderna sono tutte preindustriali. Si servono di Internet perché questo consente una comunicazione straordinariamente efficace, ma sono tutte il frutto di un pensiero che non conosceva i grattacieli.


Il desiderio di ritrovare un contatto con la natura non è mai stato così forte come oggi. Io vado tutti i giorni a lavorare nel mio bosco sull’Orco. E quando rastrello e costruisco palafitte non penso neanche per un attimo che sto regredendo all’età della pietra.
Mi sento perfettamente in sintonia con il futuro che arriva.


Sono convinto che la vita cittadina e quella negli uffici delle grandi organizzazioni sia piuttosto pallida e risicata. I cervelli lì dentro non ricordano più cosa significhi pensare respirando l’aria pulita. Sulle scrivanie – per lo più – non ci sono neanche vasi di fiori. I sistemi per il controllo della contabilità, del bilancio e quelli per il disbrigo delle pratiche burocratiche sono allo stesso tempo troppo complicati e stitici. E non parliamo delle riunioni…
Quella roba lì è l’età industriale.
L’età post- industriale è un’altra faccenda.
Credo che passi piuttosto da queste parti.
Qui abbiamo il portatile e lavoriamo con il rastrello.


Io credo che tela e pennello abbiano delle cose nuove da dire.

Categorie: Eugenio Guarini