E ancora ti cerco

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E ancora ti cerco


Beh, per dirla piuttosto diretta, mi sono slogato una spalla tagliando legna, sono due giorni che doloro, mi si è bloccata la caldaia e fa un freddo cane, oggi ho fatto due quadri – avevo proprio voglia di spennellare – ho parlato con un po’ di amici, tra cui Cristina Vignato, che ha realizzato un suo cortometraggio e per la quale ho preparato un servizio sul sito. A pranzo non avevo fame ed ero un po’ febbricitante, ma a cena l’appetito è ritornato gagliardo e mi sono cucinato una teglia di capretto e salsiccia, con patate e carote. Ho bevuto del Pigato di buona qualità… ed è tutto il giorno che mi domando che cosa sto cercando di fare della mia vita e se quello che faccio contribuisce a qualcosa che valga la pena.


Io l’ho già detto che ho spesso la sensazione di camminare nel dormiveglia e mi domando se anche gli altri siano come me. Questa specie di nebbia che accompagna i miei movimenti, anche quando sono in perfetta salute è uno dei miei stupori più curiosi per quel che mi riguarda. Sento una gran gioia in quello che faccio ma certamente esagereri la faccenda se affermassi che sono sicuro di capire esattamente il senso di tutto ciò.


Il Dio a cui mi affido, so benissimo che me lo sono inventato – nella speranza di fare centro. E nelle faccende del senso, so benissimo che lavoro d’immaginazione. Probabilmente è come quando s’inventa un film.


Il punto è che una sorta di provvidenza fino ad oggi ha fatto in modo che ottenessi tutto ciò di cui avevo bisogno, ma non ci giurerei che ho in tasca la chiave per sopravvivere tranquillo.


Con tutto il buio che avvolge il piccolo raggio del mio occhietto interiore sono immensamente contento di essere al mondo e di poter trafficare a modo mio.
Sono circondato da una valanga di amici che mi vogliono bene e io voglio bene a loro sperando in cuor mio di seminare benedizioni dovunque mi muovo – ma non ne ho affatto la certezza.


Il fatto è che mi piace sentire tutto quello che mi accade e che faccio. E mi piace ritrovarmi a fare Uh! Ah! Perché sono sconvolto dalla meraviglia per il semplice fatto che ciò sia.
Di scoprire perché e per come le cose avvengano non mi ci metto neanche. Ma il fatto che avvengano e che io ne veda almeno una parte, beh questo mi sembra proprio un miracolo.


È molto probabile che sia un po’ fuori di testa. Ma non sono in grado di valutare. Dovrei essere, infatti, contemporaneamente anche “normale”, ma come?


Allora mi basta essere contento.
Ci giurerei che la vita è molto di più di quello che ho visto.
Se desidero diventare un pittore famoso non è certo per sedermi a sentire l’arpa fino alla fine del mio tempo.


Io sono curioso dell’essere e non ci posso far niente, anche se non esiste questa professione. Nessuno mi assumerebbe per questo.


Questa curiosità dell’esplorazione dell’essere si concretizza nelle cose che scrivo. E dunque voglio anche diventare uno scrittore famoso. Che ci posso fare? Mi sono messo in testa di pubblicare la continuazione di “Da qui a lì” con un editore nazionale e ho già inviato tre copie del manoscritto in avanscoperta. Il titolo di questo secondo libro sarà: “Respirare la luna. Diario di bordo di un ontonauta”. È già tutto un programma.


Dimmi tu se sono in grado di fare il guru o di insegnare l’arte del management? Un amico mi suggerisce l’idea che potrei essere il protagonista di una serie televisiva intitolata “Guru per caso”.


Il quadro allegato s’intona con il testo di questa newsletter, E ancora ti cerco.
E se vai nel sito, sul Diario di Bordo ci trovi il servizio su
Cristina Vignato, attrice e autrice.
Un abbraccio,
Eugenio


www.eugenioguarini.it
eugenio.guarini@aliceposta.it

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