Dove corri?

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Dove corri?


Fermati, non correre sempre. Ma dove cazzo corri? Dove vai?
Fermati un po’ e pensaci, per la Madonna!


Tutti aspettavano solo che qualcuno gli desse un compito. Per protestare o per mettersi a lavorare. Sono pronto. Sono qui. Ditemi che devo fare.
Fin dal mattino. Ve lo giuro, fin dal primo risveglio.


Ho fatto la cacca, mi sono rasato, mi sono messo il vestito pulito e la cravatta nuova. Come sono professional, in questo modo! Sì, ecco, vedi come sono professional. Un caffè. Va bene, anche una fetta biscottata. Lo yogurt, non dimenticare lo yogurt!


La borsa, il cellulare. Okei. E via in auto. Verso il posto di lavoro. Il solito traffico. Uffa. Va bene, sono partito in tempo. Ci arrivo, come tutti gli altri giorni. Di sicuro. Il cartellino, d’accordo. Una nuova giornata. Una nuova giornata?


Eccomi. Ditemi cosa devo fare. Chi è l’azienda? Chi sono i miei capi? I miei capi sono l’azienda? Le carte, gli ordini di servizio. Noi lavoriamo per una grande causa. Lavoriamo per una grande causa?


E quelli del budget, che dicono? E su, in consiglio d’amministrazione, che aria tira? Ho sentito che vogliono ristrutturare la filiale di Pavia. Mancano i soldi. Non butta reddito. Chissà se Luigi manterrà il posto.


L’ho conosciuto al convegno, l’estate scorsa. Luigi e quella bella foto di famiglia. Quelle due faccine di bimbe. Luigi è un uomo buono. È piacevole in compagnia. Quante cose ci siamo detti, l’estate scorsa. Chissà se Luigi perderà il posto? Gli telefono. No, non ora, ci sono queste pratiche da sbrigare. Tra mezzora passa il dottor Gargiulo. Cazzo!, la scrivania. Non gli va mai come tengo la mia scrivania…


Quand’ero ragazzino sognavo di andare in barca a vela. Un lungo viaggio in barca a vela. Girovagando lungo le coste. Un porto di qui, un altro di là. Le trattorie del porto e le ragazze. Avventure. Amori. E poi via, in barca a vela. L’aria di mare, il sole, la salsedine, e la vela. Un orizzonte vasto, a zonzo per il mondo. Dio che spettacolo!


Ero forte in barca a vela. Ero abbronzato. L’aria del mare. L’orizzonte. La salsedine.
Dottor Gargiulo…!


Dove corri? Dove vai?
Fermati un po’. Pensaci.
Quante vite hai? Questa la puoi buttare?
Ma che stai facendo? E per cosa?
Devi guadagnare da vivere? Devi pagare le bollette? Vuoi comprarti quel televisore nuovo, e poi la macchina, tra quanto la cambi? Naturalmente, il cellulare…


Una nuova giornata?
Ma è la stessa identica giornata, ripetuta mille volte!
Ti rigiri nella stessa giornata da quanti giorni? Contali. Trecentosessantacinque per quanto? Dieci? Sono tremilaseicentocinquanta giorni.
Quanti anni – se ti va bene – rimarrai in questa azienda? 30? 40? Sono quattordicimilaseicento giorni. Quattordicimilaseicento ripetizioni della stessa giornata.
Credi che la vita sia ripetere quattordicimilaseicento volte la stessa giornata?


Quando, da ragazzino, sognavi di girare il mondo in barca a vela, sognavi una vita ben diversa. Ma poi? Bisogna mettere la testa a posto. Ma è questo “mettere la testa a posto”?


Una valanga, dottor Gargiulo! Glielo dico io, una valanga! Una valanga che seppellisca lei e tutto questo stupido open space! Non ne posso più di fare la cacca a orario e di venire qui a mangiare tanta merda per tutto il giorno. Dottor Gargiulo, vada a fare in culo lei e tutta l’azienda! Io torno in barca a vela. Io voglio vivere!


Io voglio vivere!


Lei si chiamava Cathérine. Era francese.
Coltivava piante selvatiche. Le lasciava crescere
Ne studiava con cura le qualità per la cucina, la terapia, il sollievo.
Studiava i metodi più efficaci di tirarne fuori aromi, profumi, sostanze. Per catturarne le doti, per confezionare prodotti.
Aveva un negozietto. Un’erboristeria. Clienti affezionati.
Coltivava piante selvatiche e le lasciava crescere. Si assicurava che potessero crescere al meglio e dare i loro doni.


Ora pensava a Cathérine, a quanto si fosse innamorato di lei. Quand’era successo? A quel tempo era ancora studente. Non lavorava ancora in azienda. Chi ha tempo d’innamorarsi davvero, in azienda? Qui al massimo si fanno battute sulle donne. E i più audaci le fottono negli spogliatoi o nei gabinetti. Tutto in fretta…


Cathérine! Quand’era che venivo a guardare il modo in cui coltivavi le tue piante? Mi facevi innamorare, ma volevo diventare consigliere delegato, esperto project manager, fare carriera. Il mio master alla Bocconi, Cazzo, Cathérine, ero tra i primi, quell’anno, alla Bocconi.


Mi sono perso qualcosa, strada facendo, Cathérine.
Lo sento. Ma corro sempre. Mi rado, faccio la cacca, prendo il cellulare – lo yogurt, quello non lo dimentico – e poi, via, in auto, nella fascia oraria più impossibile del giorno… E il dottor Gargiulo…
 


Belle Notizie


Un nuovo amico: Andrea Succi. Vedi nel Diario di Bordo, oppure vai direttamente al suo sitoPropone uno stile di vita ispirato ad un modello di pensiero fondato sull’ approccio Olistico dell’essere umano.


Annuncio: il 22 gennaio apertura di una nuova esposizione nel locale della Cantina Compagnoni a Vicenza, presso il Boscolo Hotel, via Verona 12.


Bologna, Via Calori 3 (di fianco al vecchio Palazzetto dello Sport di Piazzale Azzarita), presso AQTUA, salone coiffeuse originale. Questo l’indirizzo della mia esposizione LA TESTA DELLE DONNE, 8 quadri. Da visitare. Alcune foto sul Diario di Bordo.


Parma, da CHIOMA, Via Gramsci, 3, mostra dedicata a LA TESTA DELLE DONNE, 20 quadri. L’esposizione è aperta a tutti i visitatori. Chiedere di Paola, che farà gli onori di casa. Alcune foto sul Diario di Bordo.


Del mio libro (Da qui a lì) sono volate via quasi settecento copie a partire da ottobre. E’ un libro che sostiene il cambiamento e aiuta a credere nei propri sogni. Ce ne sono ancora molte copie per coloro che lo volessero. Scrivetemi. Intanto, il secondo libro, che si chiamerà “” sta cercando un editore nazionale.


AVVISO. Sono un pittore filosofo. Mando questa newsletter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive


Il quadro: Attraversata da un sospetto (acrilico su tela cm 100 x 100)

Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it

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