Il Desiderio
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Il Desiderio
Certo, Lucia, il discorso della qualità del desiderio merita.
Attira il ricercatore. Sto parlando dell’ontonauta. Di questo personaggio più o meno immaginario che si avventura nella ricerca di un modo nuovo di essere nello spazio aperto dalla fine della modernità. Ti piace il termine “postmoderno”?
I termini sono solo delle etichette. Etichette nuove indicano la ricerca di un nuovo modo di essere. Insomma, questo capita quando il vecchio e il tradizionale, con tutti i suoi meriti, non basta più e il cuore è spinto ad andare oltre. E guarda com’è ancora tutta vuota – tutta una promessa – quest’etichetta di post-moderno? Non dice niente di positivo, come se l’oggetto del desiderio fosse solo un vuoto da riempire…
E, vedi, già qui siamo alla presenza del desiderio. Il desiderio sente in sé la mancanza di qualcosa che consentirebbe d’essere meglio, d’essere più, d’essere anche, e si alimenta di questa mancanza che lo mette in moto. Il desiderio è Eros, come dicevano i Greci.
Eros è il mistero della nostra stessa vitalità. Eros vuol dire che sei viva, in movimento, alla ricerca, operosa, industriosa, perché ami, desideri, vuoi raggiungere. Eros non riesce a stare seduto tranquillo su una sedia. Ad aspettare cosa? Eros è un innamorato che non sta più nella pelle, ed è pronto a combinarne di tutti i colori, pur di…
La senti, vero, la bellezza dell’Eros – lo chiamiamo in questo modo, fin dai tempi dei Greci. È una bellezza selvaggia, che non tiene conto di nulla ed è pronto a scompisciare ogni ordine, ogni sistemazione. È una forza selvaggia della natura. E uomini e donne fuggono quando lo sentono arrivare. Incute paura, perché può travolgere tutto. È come un tuono che erompe all’improvviso dalla terra.
E della natura ha il vigore, la forza, l’energia.
Ma noi siamo cultura. Noi coltiviamo le forze selvagge della natura. Cerchiamo di addomesticarle, di ammansirle, di usarne il potere per costruire il nostro mondo, la nostra storia. La cultura aspira a continuare il lavoro della natura. Un lavoro che produce vita e nuove armonie. Col rischio di mandare tutto all’aria.
Abbiamo bisogno della forza della natura – se la uccidiamo, se ci chiudiamo ad essa, siamo noi a morire. Il pozzo si alimenta dalle acque di profondità, e aspira a raccoglierle limpide, decantate, per abbeverare e rinfrescare. Per nutrire.
Ed ecco che al nostro desiderio cerchiamo di dare un vestito, una rappresentazione, un film. Qualcosa di bello e significativo entro cui esso possa scorrere e alimentare.
Ah, Lucia, è così bella ed emozionante quest’area di passaggio tra le forze selvagge della natura e la cultura! È il luogo del romanzo dell’esistenza. Lo spazio del passaggio da qui a lì. L’area di confine in cui è sfidata e messa alla prova la capacità creativa dell’ontonauta.
Il contadino dell’essere, il domatore della belva, il mago, l’apprendista stregone… L’ontonauta torna e ritorna a visitare i luoghi segreti, la grotta del mistero. E ogni volta ne vuole portare alla luce le risorse. Consegnandole a costruzioni culturali. La tua vita, il tuo film, il tuo romanzo.
La falena che gira e rigira attorno alla fiamma, attenta a non bruciarsi, ma desiderosa di assorbirne più calore possibile. Un gioco d’equilibrismo estremo. Né troppo freddo, né arrostita.
Ed è qui, Lucia, che l’arte di desiderare prende forma.
Ed è qui che c’immaginiamo meccaniche celesti che ci aiutino a non cadere nella stupidità e a sondare il possibile. Ne sappiamo poco. Ed è giusto così. Perché anche l’arte del desiderare è un’arte da inventare e trovare. È un’avventura in cui sperimentazione e ideazione si coniugano come nella pratica della culinaria.
Ed è certo la vita piena che cerchiamo.
Ed è la fiducia di cui abbiamo bisogno. Fiducia che i nostri tentativi e le nostre costruzioni immaginarie, trovino risposte e correzioni.
Perché Eros – in fondo – vuole andare oltre e incontrare il Destino.
Coniugare Vita e Destino è il nostro sogno.
NOTIZIE
Giovedì prossimo, primo di luglio, sarò a Parma al Luciferarts per incontrare gli amici.
Sono un pittore filosofo. Mando questa newsleter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive
Il quadro: Cristina, una passione per l’arte.
Il quadro è il ritratto di Cristina Trivellin, critica d’arte, amica sincera. Sono colpito dall’intuizione di Cristina, che sa leggere nelle mie opere molto di più della patina estetica con cui si presentano al pubblico. Cristina conosce molto del mio cuore segreto e dell’avventura con cui cerco di perseguire la mia meta.
Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it
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