Una spirale feconda

La catena (qui in allegato) è uno smalto su tela di un metro quadro. In definitiva è un quadro concettuale, o astratto, perché suggerisce una figura esistenziale: una barriera da superare per aprirsi la strada verso nuovi orizzonti. Ma può essere preso anche semplicemente come un modo di percepire una realtà che incomincio a frequentare ed amare assai più di un tempo: la montagna. I colori sono quelli che rappresentano al meglio il mio impegno appassionato nell’avventura della vita e la tendenza che ho a drammatizzare le situazioni, come in un film…


Una spirale feconda


In definitiva mi piace sognare.


E naturalmente sono indotto a trafficare con la pasta del mondo per conquistarmi fin che basta la possibilità di farlo.


Il sogno potrebbe non essere semplicemente una via di fuga da una realtà ingrata. Potrebbe essere il di più che manca, ciò che è irraggiungibile con gli strumenti del puro realismo, o come lo si voglia chiamare.


Lo spazio del sogno è però qualcosa di concreto. Esige una certa disponibilità finanziaria. Esige una parziale liberazione dalle urgenze materiali. Perché il sogno ha bisogno di tempo libero dalle necessità.


Il senso del lavoro per me è precisato dalla liberazione di tempo per una vita da sogno. Una vita ispirata e animata dal sogno.
Vorrei riuscire in questo: che il lavoro mi liberi il tempo per sognare e che il sogno metta in moto un’operosità ispirata capace di solcare la dimensione concreta del vivere. Sono le parti dinamiche e complementari di una spirale che illustra abbastanza bene la mia politica di vita.


Costruirla è la mia avventura. Ed è decisamente più interessante che fare un quadro, anche se gli assomiglia molo.


INFO


Per tutto il mese di marzo, una ricca esposizione di smalti presso l’Hotel Trezzo a Trezzo sull’Adda. qualche foto qui.

Categorie: Eugenio Guarini