Sorprendere la luna

Sorprendere la luna, acrilico su tela cm 100 x 100


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Sorprendere la luna.


Mentre mi arrampicavo sui monti e andavo letteralmente a caccia di storie per i miei reportage sul giornale – lasciandomi assorbire quasi completamente del piacere della scrittura – tra una sosta e l’altra, in mezzo a un fluire di eventi casuali felicemente assortiti, non trascuravo proprio del tutto la pittura, vagheggiando col pensiero una collezione di quadri dedicati al tema intrigante di Donne e Luna.


Tra le strettoie della valle di Piantonetto, che a volte assomiglia molto a un paesaggio lunare, ripensavo al legame che fin dall’inizio si è stabilito tra la luna e la mia “vita d’artista”.
La luna, innanzitutto, nel senso di lunatico, di imprevedibili cambiamenti d’umore e di pensiero.


Era, all’inizio, per me, il simbolo della casualità, e della libertà di movimento. E allo stesso tempo di ciò che oggi, nel linguaggio un po’ New Age, s’intende con coincidenze e che Carl Gustav Jung chiama sincronicità. Insomma, la vagheggiata circostanza secondo cui una sorta di intelligenza provvidenziale misteriosa muove i fili dell’universo facendoli convergere nella direzione dei tuoi sogni più profondi e veri, sorprendendo con la sua apparente casualità qualsiasi pianificazione logica lineare.


Uno dei miei primi quadri s’intitolava “Guidato dalla luna” e, lo confesso, con esso esprimevo un’opzione filosofica allettante e inquietante nello stesso tempo: che, cioè, la libertà consistesse nel lasciare che fosse il cavallo a scegliere la strada e seguire gli eventi che capitavano come se fossero una sequela di pacchi regalo indirizzati proprio a me.


La mia decisione di fare il pittore è scattata il 13 agosto del 1997, vale a dire proprio in questo periodo dell’anno. E devo riconoscere con intima soddisfazione, che la mia vita è profondamente mutata da allora. È diventata un’avventura intrigante e sorprendente in un certo senso proprio grazie a questo atteggiamento di disponibilità attiva ad accogliere gli eventi.


Ed è così che questo agosto – che è anche il mese del mio settantesimo compleanno – mi sembra il tempo giusto per ricordare le circostanze apparentemente casuali (lunatiche) che hanno segnato il mio itinerario, rivelando però, a posteriori, l’esistenza di un legame profondo, una sorta di filo rosso, che le rende in qualche modo coerenti abbastanza da costituire una storia.


Ed ecco che, nei giorni in cui sono rimasto a casa, ho abbozzato una serie di quadri dedicati a Donne e Luna, dei quali quello che allego in questa newsletter e che inserisco nella Galleria del sito, è il primo.


L’ho chiamato “Sorprendere la luna” lasciandomi trasportare dal sogno che la vita sia un gioco gioioso con le forze che comandano gli eventi, nel quale, almeno ogni tanto, l’uomo trova l’audacia infantile di sorprendere lui per primo il caso.


Spero vi piaccia.

Categorie: Eugenio Guarini