collage collage
Guarini Pensiero
(della serie “La vita è un collage”)
www.eugenioguarini.it
Mi piace – nei collage – accostare immagine e parole. Anche solo un’immagine e una frase.
Nasce subito una storia, di cui il collage rappresenta la copertina, il manifesto.
Mi deriva un grande piacere da questi accostamenti.
Come se il cervello godesse fisicamente delle sinapsi che si scatenano!
Talvolta – o spesso? – una storia nasce accostando due elementi che appartenevano a contesti diversi.
Sono storie brevi, come gli amori di oggi. Ma insegnano, comunque, a vivere poeticamente.
I più grandi archivi di queste storie poetiche sono le agende degli adolescenti.
Un collage è dunque un invito a non crescere del tutto.
Anche se sembra che le scelte dei pezzi da incollare in un collage siano casuali, non lo sono proprio del tutto. Chi ha delle domande in testa trova sempre qualcosa di casuale che risponde a una qualche necessità.
Una volta terminato un collage – che, però, mi raccomando (!), sia sempre bello! – è interessante fermarsi a chiedere che cosa abbia voluto dire l’autore.
È possibile che in questo modo affiorino visioni di ciò che si cerca da tempo…
Un collage è la maniera più divertente – ed efficace – che io conosca per parlare e far parlare di sé.
Ovviamente, i collage degli artisti verranno venduti a peso d’oro. Ne faranno delle riproduzioni in edizioni di lusso e saranno oggetto di attento esame da parte dei biografi. Gli psicoanalisti ci sguazzeranno dentro eccitatissimi. Molti crederanno di aver svelato – grazie ai collage – gli altarini di questo e di quello.
La cosa più importante resterà, però, che i collage sono stati per molte persone il modo più divertente con cui tenevano viva la loro creatività e sagace il loro buon umore. E ditemi se è poco?
Categorie: Eugenio Guarini