Determinazione

Nella foto: mio figlio Jacopo. Sostiene che il mio quadro “L’urlo” lo rappresenta.


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Energia e determinazione


Lo so e anche tu lo sai.
Ora lo ribadirò.
Ma prima voglio ripensare all’ora di pranzo, a Gattinara. Nel bar ristoro vicino alle scuole. Mangiavo qualcosa e c’erano degli studenti. Proprio l’età del mio terzo – di Jacopo. Lo confesso: ascoltavo i loro discorsi, masticando le mie scaloppine di pollo con patate fritte.
Facevo finta di guardare nel vuoto e ascoltavo i loro discorsi. Forse m’illudevo di ascoltare il mio più giovane.


Mi piacciono i giovani – lo sai. Mi piacciono perché hanno ancora tutto davanti, da inventare – ma soprattutto perché hanno tanta energia addosso. Da sprecarla. E infatti la sprecano, la buttano. Esattamente come ho fatto io.


Le loro parole? Una miniera di sogni. Come me.
E allora ho visto con chiarezza il nesso importante. Sì, proprio io che non faccio che cantare peana al sogno. Proprio io che ho fatto del desiderio il motore dell’avventura esistenziale.
Ho visto che non è tanto il desiderio quello che conta.
Desideri – in questo senso – ce ne sono a bizzeffe.


Quello che conta è la determinazione, l’energia, con cui perseguiamo il nostro sogno.
Qualcosa che rasenta l’ossessione. Ma che non è patologia – non credere a quel che dicono i pigri, gli svaccati. È determinazione instancabile. Giorno dopo giorno.


Non  credere che quello che conta davvero siano gli agganci, le relazioni importanti, la solida base finanziaria di partenza… Non è così.


Ciò che conta in maniera invincibile è la testardaggine, la determinazione instancabile, la capacità di andare avanti malgrado tutto, l’alto livello di energia.

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