Fare la corte alla Vita

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Il quadro, E col pensiero io vado (cm 90 x 130)

Fare la corte alla vita.

In cima alle mie aspirazioni?

Diventare un esperto eccezionale di gioia di vivere.

E sto parlando di persone che non navigano nell’oro, di persone normali con risorse normali e magari un po’ tensione per le bollette da pagare.

Sono convinto che sia possibile.
La qualità della vita, il divenire della coscienza, quello stare bene con se stessi, quella capacità di rinnovare quotidianamente gli umori e addestrare il carattere, ricostruendo la meteorologia interiore per abbandonarsi con fiducia alla corrente di vita… cose come queste, o a cui alludono queste espressioni e simili… dipendono da fattori relativamente indipendenti e largamente personali.
Fanno parte di uno stile di vita che uno si costruisce in proprio a partire da quello che è di fatto, dalle risorse che ha e valorizzando soprattutto le sue energie interiori.

Prima fra tutte la fiducia.

Non sto parlando di una affermazione presuntuosa di autosufficienza. Al contrario, senza risposte positive della vita il programma non tiene. Sto parlando di quell’iniziativa – che uno prende e può prendere contando su di sé e assumendosene la responsabilità – che è in grado di sorridere alla vita anche quando sembra che la vita non sorrida a te.
Sperando prima o poi di attrarre benedizioni…

Ho riflettuto tanto sul desiderio e sul sogno, sul desiderare e sul sognare. Ho scoperto che desiderio e sogno, lasciati crescere in maniera innocente, comportano del tutto naturalmente la fiducia nella vita. Desiderare, sognare e aver fiducia è uno stesso movimento che si traduce normalmente nel piacere del gioco.

Ma qualcosa interrompe la sequenza. Certo qualcosa che deriva dalle sfide della vita, da eventi sfavorevoli, da attacchi e critiche… ma non in maniera assoluta. C’è il cedimento – o la collaborazione – di una parte interiore personale. Come dice quel bel detto secondo cui non sono tanto le cose che capitano a dare valore alla vita, ma il modo di rispondere, il che cosa riusciamo a farne.

Dunque c’è un aspetto personale in queste decisioni che è alla nostra portata più di quanto non sia alla nostra portata attrarre eventi favorevoli.

È da qui che può scaturire quella decisione di far la corte alla vita come la si farebbe ad una bellissima donna che ci ha fatto perdere la testa.

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